Aumenti Imu e Irpef, in aula scontro consiglieri-burocrazia comunale: seduta rinviata

 
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Gela. Tensione alle stelle in consiglio comunale e questa volta i toni si sono accesi al di fuori dell’agone tra gruppi politici. L’aula, infatti, ha nuovamente alzato la soglia rispetto ad una burocrazia comunale vista come fin troppo distante dal civico consesso e dalla città. Il consiglio, ormai da un lungo periodo, si trova davanti ad una specie di bivio, tecnico e politico. Il dissesto dispone che vadano aumentate al massimo le tariffe di Imu e Irpef. In caso contrario, Roma taglierà ogni trasferimento all’ente. L’amministrazione comunale, i revisori e il segretario generale (che ricopre l’interim del settore bilancio), sostengono che non si possa far altro che rideterminare le tariffe, adeguandosi al dettato normativo nei casi di dissesto. Ma sono proprio la norma e l’interpretazione che se ne dà ad essere messe in discussione dal consiglio. Per consiglieri come il civico Davide Sincero e l’esponente di “Rinnova” Alessandra Ascia, qualcosa non quadra nella lettura data alla disciplina in materia, anzitutto rispetto all’assenza del criterio di progressività ma anche per quanto concerne il periodo di riferimento. Così, il segretario generale ha ribadito la sua linea, indicando il parere favorevole dei revisori. I consiglieri invece chiedono di approfondire, prima del voto. L’amministrazione non intende ritirare l’atto. Il segretario Ferro, sul finire della seduta, ha sottolineato che “manca la serenità necessaria” per affrontare il tema. La posposizione dell’atto è stata bocciata. I civici di “Una Buona Idea”, come confermato da Sincero, non rinunciano all’emendamento proposto sulla progressività, convinti che non si possano aumentare le aliquote per tutti e allo stesso modo.

Il consigliere di Fratelli d’Italia Salvatore Scerra, davanti ad un certo stallo in aula, ha posto l’alternativa: o il voto sull’emendamento o il rinvio, in attesa di una valutazione dei revisori dei conti. La proposta di rinvio è passata, anche se con cinque astenuti e due voti contrari. In aula, si tornerà giovedì.

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