Autismo, “Il bello del deserto è che da qualche parte nasconde un pozzo”

 
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Gela. Il “Dopo di Noi” Aias dedica 20 posti di degenza all’autismo adulto.  È quanto emerso dal convegno dall’Aias di Gela aderendo alla Giornata Mondiale sulla consapevolezza autistica in programma domenica 2 Aprile.

 ‘L’approccio multidisciplinare all’autismo: dalla valutazione al trattamento’ è stato il tema del Blue Day organizzato dalla struttura presieduta da Anna Maria Longo  e diretta da Luigi Virone che, per il secondo anno consecutivo, aderisce alla manifestazione voluta dal Comune di Gela dove, il costante aumento di diagnosi potrebbe anche essere legato a una maggiore sensibilizzazione sul tema e alla nuova conoscenza e consapevolezza dei disturbi. 

Come dichiara il neuropsichiatra Giuseppe Vaccaro ‘I disturbi dello spettro autistico vengono diagnosticati sulla base dell’osservazione clinica, in presenza di due o più sintomi comportamentali: alterazione della comunicazione e dell’interazione sociale e presenza di interessi ristretti e comportamenti ripetitivi. È bene sottolineare che il bambino autistico rimane un adulto autistico’ ha concluso Vaccaro, puntando i riflettori sulla necessità di garantire un futuro a queste persone.

Non ci sono numeri certi sulla prevalenza in Italia, ma a febbraio 2016 il Ministero della Salute ha attivato un Osservatorio nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico. I dati preliminari dicono che un bambino su 120 ha un disturbo dello spettro autistico (dalle forme più lievi a quelle più gravi). Numeri altissimi, ma siamo comunque in una situazione migliore rispetto agli Stati Uniti, dove la prevalenza è di 1:68, e alla Gran Bretagna (1:100). 

Ad oggi non sono disponibili marker biologici specifici per la diagnosi ma ciò non esclude una corretta valutazione e un approccio multidisciplinare al problema.

‘Non esiste un bambino autistico ma esiste il bambino autistico – dice la logopedista Manuela Sireci dopo l’analisi di alcuni case study di pazienti trattati in struttura. ‘Occorre rispettare i tempi del bambino, aspettarlo, capire ciò che intende comunicare e soprattutto dargli l’affetto che necessita ogni altro bambino’.

La neuropsicomotricista Giulia Frangiamone, parte dell’équipe che opera quotidianamente in struttura con all’incirca cinquanta bambini autistici di età compresa fra i 3 e gli 11 anni ha concluso l’intervento con una frase del Piccolo Principe ‘ Il bello del deserto è che da qualche parte nasconde un pozzo’. Quel pozzo rappresentato dai bambini autistici che deve solo essere trovato con sforzo, preparazione e dedizione quotidiana.

La psicologa Tiziana Provenzano ha concluso i lavori con la lettura di una lettera scritta dal padre di una bambina autistica, affrontando il tema dell’importanza della famiglia e dell’acquisizione delle ‘competenze’ da parte di chi trascorre più tempo con il bambino.

‘Una festa di convivialità – per il sindaco Domenico Messinese che ha partecipato ai lavori con il vicesindaco Siciliano e l’assessore Abela – ribadendo la volontà di avviare il progetto del ‘Dopo di Noi’. ‘Stiamo cercando di poter utilizzare la struttura al massimo – ha dichiarato il primo cittadino – mi fa piacere che quest’anno tutte le associazioni siano presenti nell’intento di un unico obiettivo’.

Il direttore sanitario Virone ha ringraziato i presenti per l’ottima riuscita del giornata ribadendo che l’AIAS è l’unico centro di riferimento nel Sud della Provincia che eroga terapie gratuite ‘Sono molto contento del lavoro fatto dai nostri operatori che oggi hanno relazionato, ritengo che siano riusciti a fare emergere ciò che tutti i giorni si fa in maniera professionale e silenziosa all’AIAS. Approfitto quindi di questo occasione per ringraziare tutti gli operatori sanitari e parasanitari che con massima professionalità, spirito di servizio e passione, tutti i giorni, dedicano tanto amore a tutti gli assistiti ed in particolar modo ai nostri bambini speciali’.

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