Blitz “Exitus”, rapporti con il boss Rinzivillo: sei anni all’avvocato Ferrara, assolto Zuppardo

 
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Gela. La contestazione principale è stata riqualificata in concorso esterno. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Marica Marino e Fabrizio Giannola), ha emesso la condanna a sei anni e otto mesi di reclusione per l’avvocato Grazio Ferrara. Venne coinvolto nel blitz antimafia “Exitus”, con l’accusa di aver fatto da referente al boss Salvatore Rinzivillo, allora arrestato nell’inchiesta “Extra fines” e attualmente detenuto in regime di carcere duro. Durante la lunga istruttoria dibattimentale, i pm della Dda di Caltanissetta hanno ribadito le accuse. Ferrara, secondo l’antimafia nissena, era contiguo a Rinzivillo e i loro rapporti andarono ben oltre la sfera professionale. La richiesta dell’accusa era di otto anni di detenzione. Sono stati passati in rassegna incontri con esponenti della criminalità organizzata di altre province dell’isola, il colloquio che il legale ebbe in carcere con Rinzivillo, del quale era il difensore di fiducia, e sono stati approfonditi i contenuti delle intercettazioni alla base dell’inchiesta. Per l’accusa, Ferrara avrebbe assicurato un ponte comunicativo tra il boss e gli affiliati in libertà. Contestazioni che la difesa del professionista, rappresentata dall’avvocato Giacomo Ventura, ha invece del tutto respinto. E’ stato sottolineato che l’imputato si mosse solo per ragioni professionali. Secondo questa linea, Ferrara non avrebbe mai contribuito alle vicende criminali della famiglia di mafia. Lo stesso colloquio in carcere, alla base dell’indagine, fu l’unico dopo l’arresto di Rinzivillo. Per la difesa, sarebbe un elemento di accusa fin troppo flebile per giustificare l’esistenza di una partecipazione diretta del professionista al sodalizio criminale. Secondo il collegio, però, sono emerse responsabilità, al punto da determinare la condanna. La difesa attenderà il deposito delle motivazioni per proporre appello.

E’ stato invece assolto Emanuele Zuppardo, con la formula “perché il fatto non sussiste”. A sua volta venne coinvolto nel blitz, ritenuto vicino a Rinzivillo e capace di organizzare un summit di mafia, al quale avrebbe anche preso parte. L’avvocato Roberto Afeltra, sua difensore di fiducia, ha invece negato qualsiasi attinenza tra Zuppardo e il clan del boss detenuto. La richiesta della Dda era di dodici anni di detenzione. Il collegio ha rilasciato una decisone favorevole.

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