Bonifiche a passo lento, alla commissione mancano gli atti: Giudice, “solo silenzio sugli interventi nell’area dei club”

 
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Gela. Idee piuttosto confuse sull’iter delle bonifiche industriali

nelle aree locali, sicuramente pochi documenti che possano aiutare a fare chiarezza.

L’iter delle bonifiche. Da mesi, i componenti della commissione comunale ambiente e sanita’ chiedono di poter acquisire gli atti. “Fino ad ora – dice il presidente della commissione Virginia Farruggia – non siamo riusciti ad averli. Ai funzionari dell’ex Provincia di Caltanissetta non risultano procedure di certificazione”. La vicenda passa da uffici ed enti diversi. Il vicesindaco Simone Siciliano ha sempre sostenuto che l’unico riferimento è quello ministeriale. La riperimetrazione di siti, pozzi e pipeline da bonificare è stata approvata anche in sede regionale, ma i punti interrogativi non mancano. “In maniera incomprensibile sono stati esclusi tutti quei siti che non ricadono nel territorio cittadino, seppur siano in assoluta continuità territoriale – spiega Emilio Giudice della Riserva Biviere – c’era stato l’impegno all’avvio della caratterizzazione di una vasta area, sul lungomare Federico II di Svevia, quella dove oggi ricadono club privati e lidi, che in passato ha ospitato uno dei primi impianti Eni in città. A noi, non risulta alcun intervento, nonostante quella zona non sia mai stata bonificata”. In Comune, intanto, è iniziata la conferenza di servizi richiesta dai vertici di Isaf in liquidazione. Al centro del confronto, gli interventi all’ex impianto acido solforico.

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