Il maxi rogo dei capannoni all’ex Asi, in appello arriva la prescrizione: c’erano state due condanne

 
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Gela. La vicenda del rogo che distrusse due capannoni nell’area industriale di contrada Brucazzi si è chiusa con la prescrizione.


Il verdetto impugnato in appello. Dopo le condanne di primo grado, i giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, ai quali si sono rivolti i legali di difesa di Vincenzo Riccelli e Alfonso Scerra, hanno dichiarato proprio la prescrizione. I fatti al centro dell’indagine risalgono al 2008. Così, anche la procura generale, davanti agli atti, ha chiesto di chiudere il giudizio. I legali di parte civile, invece, gli avvocati Francesco Enia, Flavio Sinatra e Angelo Urrico, che hanno assisto l’ex Asi e i titolari dei capannoni distrutti, hanno spinto per la conferma delle sentenze di condanna. In primo grado, gli imputati vennero dichiarati responsabili del maxi rogo, con una condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione ciascuno. In base alle indagini, dietro al rogo ci sarebbero stati errori nei lavori di smantellamento del tetto di una delle strutture. I legali di difesa, gli avvocati Ivan Bellanti e Giuseppe D’Aleo, come in primo grado, hanno contestato la riconducibilità dell’incendio ai due imputati. Inoltre, sono stati prospettati diversi dubbi sulla conduzione dei primi interrogatori. Si arrivò ai due imputati attraverso l’esame dei sistemi di videosorveglianza della zona che ripresero anche due mezzi, una Fiat Multipla e un autocarro, riconducibili a loro, in transito nella zona solo pochi minuti prima del rogo. Il verdetto dei giudici d’appello di Caltanissetta ha comunque confermato le statuizioni in favore delle parti civili.

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