Caso Eni, i consiglieri del Pd si autosospendono dal partito: in aula gli operai dell’indotto

 
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Gela. “Non siamo prigionieri di nessuno”.

I democratici si autosospendono. Arriva il colpo di scena in consiglio comunale. Davanti ad un’aula gremita di operai dell’indotto Eni, i consiglieri del Partito Democratico si sono autosospesi. Lo hanno fatto in accordo, leggendo un documento comune. “Ci autosospendiamo – ha detto Giuseppe Ventura – fino a quando questo governo non troverà una soluzione ad una vertenza storica. Siamo gelesi prima che esponenti del Pd”. “Sono stato additato da tutti perché come esponente del Pd ho incontrato Silvio Berlusconi – ha proseguito Ventura – andrei altre mille volte se servisse a risolvere i problemi della mia città”. “L’autosospensione – ha spiegato il capogruppo Vincenzo Cirignotta – è stato un gesto necessario a portare il disagio dei lavoratori e della città all’attenzione dei vertici nazionali del partito e precisamente del vicesegretario Lorenzo Guerini”. Lo stesso consigliere democratico Salvatore Gallo ha confermato l’appoggio alla scelta di autosospendersi a sostegno di una vertenza complessiva della città

“Non ci facciamo commissariare da Crocetta”. “Non possiamo permettere al presidente Rosario Crocetta di commissariare questa città”. È stato netto il consigliere del Polo Civico Guido Siragusa. Lo stesso esponente del gruppo di centro sinistra ha lanciato un appello al prefetto di Caltanissetta. “La situazione in città non può essere trattata come una situazione normale”.

La lettera degli operai. “Lei parla in continuazione di supermercati pieni e ripresa dei consumi. Presidente Renzi lei ci ha portati alla fame”. È stato il consigliere Salvatore Scerra a leggere in aula una lettera firmata dagli operai del Movimento spontaneo dei lavoratori. Gli operai si sono rivolti a tutto il civico consesso.

A destra niente autosospensione. Il gruppo della lista Musumeci con Anna Comandatore e Vincenzo Cascino ha escluso qualsiasi ipotesi di autosospensione, così come chiesto all’intera aula dal consigliere democratico Giuseppe Ventura. “Noi facciamo parte di un’area politica – ha spiegato la Comandatore – che non ha firmato nulla sul caso Eni. Bisogna accantonare le ideologie e lottare per il futuro della città. A questo punto, bisogna dire stop ai tavoli tecnici”. Una linea seguita dallo stesso Cascino che ha richiamato l’esigenza di azioni forti. Per Romina Morselli del Pd a Roma si è raggiunta una consapevolezza, “l’accordo di due anni fa è sostanzialmente vuoto, parliamo del nulla”, ha ribadito.

Tensione 5 Stelle-sindaco. I cinquestelle hanno tenuto a precisare che, finalmente, “i piedi vengono puntati” ma, allo stesso tempo, escludono eventuali compromessi al ribasso. Non sono mancate tensioni con il sindaco Domenico Messinese. Il primo cittadino ha accusato i suoi ex consiglieri di aver fatto un viaggio a Roma solo per appartarsi con alcuni deputati di riferimento, richiamando soprattutto la nissena Azzurra Cancelleri. Angelo Amato, invece, ha ribattuto sostenendo che nel corso della missione romana sono state sollevate importanti richieste, con in testa la questione rifiuti. Il dibattito si è ulteriormente accesso quando lo stesso Amato ha lanciato un’ulteriore accusa. “Noi non abbiamo fatto nessuna gita a Roma – ha detto – abbiamo lavorato mentre altri andavano a mangiare nei ristoranti”. Immediata la richiesta di smentita arrivata dal consigliere del Pd Salvatore Gallo che ha spinto il grillino a precisare che le sue accuse erano rivolte agli esponenti della giunta e non agli altri consiglieri. Fortissime perplessità sono state mosse, sorpattutto sui tempi di attuazione dell’eventuale intesa, dal consigliere del Polo Civico Sandra Bennici.

Il documento. Alla fine, davanti agli operai, l’aula presieduta da Maria Pingo che ha dovuto sostituire il presidente Alessandra Ascia, ha detto sì ad un documento che prevede la richiesta di una partecipazione attiva degli stessi consiglieri a tutti i prossii tavoli di confronto sul caso Eni. Un documento di mediazione, proposto tra gli altri dal forzista Salvatore Scerra, è comunque passato. Si dovrebbe dar vita anche ad un gruppo di lavoro interno al civico consesso come indicato da Luigi Di Dio.

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