Catania o Caltanissetta? Cancelleri infiamma la polemica…il centro sinistra riflette a ranghi ridotti

 
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Gela. Sindaco e Movimento 5 stelle dicono sì all’area metropolitana di Catania perché “va rispettata la volontà popolare”. Lo scontro dopo le parole di Cancelleri. L’aula consiliare, scelta per ospitare tutti gli invitati alla conferenza di servizi convocata dal presidente Alessandra Ascia, è diventata nuovamente scenario dei più classici scontri politici. Meglio Caltanissetta oppure si vira tutti verso l’area metropolitana di Catania? “Non me ne frega nulla della rielezione – ha detto il deputato regionale di Forza Italia Pino Federico – però, bisogna valutare con attenzione. Non è assolutamente vero che la provincia di Caltanissetta non ha saputo portare vantaggi a questa città. Sto notando, però, troppo populismo. A questo punto, proporrei al deputato Cancelleri di perorare a sua volta il passaggio di Caltanissetta nell’area metropolitana di Catania. Lui ci sta?”. Un botta e risposta che, come si prevedeva, non è di certo mancato. “Il passaggio all’area metropolitana di Catania – ha detto proprio il deputato regionale a cinquestelle Giancarlo Cancelleri – non è assolutamente negativo per questa città. Il tribunale soppresso? E’ falso! Queste decisioni vengono prese dal ministero della giustizia non certo da qualche consigliere comunale”. Le parole del deputato grillino hanno provocato la reazione del centrista Guido Siragusa che, solo pochi minuti prima, aveva sollevato dubbi circa gli effetti del passaggio di Gela nell’area metropolitana di Catania e del consigliere forzista Salvatore Scerra. “Cancelleri – ha ribattuto Siragusa – non può permettersi di venire a Gela e dare degli ignoranti ai consiglieri”. Per Scerra, invece, quello di Cancelleri è “solo populismo di chi mira a diventare il padrone incontrastato dei voti nell’area di Caltanissetta”.

Pd a ranghi ridotti…centro sinistra titubante. Tra i banchi d’aula si sono registrate, anche ad occhio nudo, maggiori presenze tra chi una posizione l’ha già assunta. Così, c’erano i consiglieri del Movimento 5 stelle, quelli di Un’Altra Gela, di Reset, l’indipendente Carmelo Casano, tutti favorevoli al passaggio a Catania. Posizioni ancora in bilico,invece, soprattutto nell’area di centro sinistra. Se il consigliere del Megafono Sara Bonura ha espressamente chiesto la convocazione di un giurista super partes che possa dipanare i dubbi sugli effetti del passaggio a Catania; quello del Polo Civico Guido Siragusa ha chiesto soprattutto di avere un dialogo diretto con gli uffici regionali. “Che fine faranno – ha chiesto – tutti gli uffici decentrati?”. Il Pd, per la verità a ranghi ridotti in aula, si è mostrato pro Catania con Vincenzo Cirignotta che ha sottolineato l’esistenza di un legame “solo politico” con Caltanissetta e parecchio dubbioso, invece, con il vice capogruppo Romina Morselli che non a caso ha bacchettato il sindaco Messinese, reo di aver dato via libera “troppo frettolosamente” alla delibera di adesione all’area metropolitana di Catania. Maggiori approfondimenti sono stati chiesti anche dai rappresentanti degli ordini professionali presenti in aula. Un sì convinto, invece, è arrivato dagli esponenti delle sigle sindacali degli esercenti e degli artigiani e dalla triade sindacale di Cgil, Cisl e Uil. Lo stesso Franco Tilaro, segretario zonale dell’Ugl, ha espresso favore per il passaggio a Catania. Hanno cercato di rimandare al mittente i “fantasmi” dei possibili effetti negativi di un passaggio a Catania, inoltre, sia Filippo Franzone, esponente del Comitato per lo sviluppo dell’area gelese, sia Liliana Bellardita, portavoce del comitato Gelensis Populus.

Le note della Ascia alla regione. E, adesso? Dovrebbe spettare al presidente Alessandra Ascia convocare la seduta di consiglio destinata al voto finale. Ha annunciato di aver inviato diverse note agli uffici regionali per cercare di avere ulteriori risposte circa le conseguenze territoriali e amministrative del “trasloco” da Caltanisetta a Catania. In molti, però, hanno rimarcato la mancata convocazione di una rappresentanza istituzionale dell’area etnea.

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