“Cis e accordo di programma da rinnovare”, Cisl: “Coordinamento locale con prefettura”

 
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Francesco Emiliani e il segretario Cisl Emanuele Gallo

Gela. La conclusione è praticamente unanime. L’area di crisi e l’accordo di programma, ad oggi, non hanno prodotto nulla sul territorio locale, nonostante fossero stati pensati come soluzioni al rilancio economico. Un flop che da alcune settimane è al centro di un’indagine avviata dalla commissione industria del Senato, che ha effettuato diverse audizioni, l’ultima delle quali con le parti sociali. I sindacati hanno deciso di inoltrare relazioni, con dati più dettagliati, direttamente ai senatori. I vertici della Cisl ribadiscono la necessità che “l’accordo di programma vada rinnovato”, visto che scadrà il prossimo ottobre. Il segretario confederale Emanuele Gallo, quello provinciale della Femca Francesco Emiliani, ma anche i nazionali Giorgio Graziani e Sebastiano Tripoli, hanno partecipato all’audizione in commissione al Senato. “L’accordo di programma scadrà il prossimo ottobre e riteniamo sia indispensabile la sua proroga insieme alla definizione di un nuovo programma di rilancio dei 23 Comuni dell’area di crisi complessa, perché – si legge nella relazione prodotta dalla Cisl – ad oggi lo stesso non ha mai funzionato, visto che i venticinque milioni di euro previsti dall’accordo di programma non sono stati mai utilizzati poiché non c’è nessun progetto finanziato per lo sviluppo del territorio”. Sia Invitalia che il Ministero dello sviluppo economico non sono riusciti a dare linfa a strumenti di finanziamento rivelatisi del tutto inefficaci. Ma non è solo l’accordo di programma a non aver mai funzionato. I sindacalisti della Cisl vanno a ritroso e richiamano anche il bando, di sei anni fa, per la presentazione di progetti di investimento nelle aree dismesse di raffineria Eni. Un totale di dieci proposte selezionate, che però non hanno avuto seguito. Niente da fare neanche sul fronte della riqualificazione del personale, uscito dal ciclo produttivo di Eni. I vertici Cisl, così come sostenuto dal sindaco Lucio Greco e dall’esperto Pietro Inferrera (a loro volta sentiti in audizione al Senato), sono convinti della necessità di “riformare” l’accordo di programma, ma anche di collocarlo nell’ambito, più ampio, del Contratto istituzionale di sviluppo. “Bisogna inserire nell’accordo di programma le zone economiche speciali che corrispondono ai Comuni già inseriti nei 23 dell’area di crisi complessa, ovvero Gela, Niscemi, Caltanissetta, Serradifalco, Caltagirone e Vittoria. Proprio le Zes prevedono incentivi fiscali per investimenti fino a 50 milioni di euro, semplificazioni amministrative e accelerazione per interventi di urbanizzazione primaria. Negli anni si sono registrate a livello nazionale varie normative (Area di crisi, accordo di Programma, Zes, Contratti Istituzionali di Sviluppo) che hanno cercato di porre un argine al fenomeno della desertificazione con la previsione di incentivare la crescita. Queste normative hanno il fine di immettere risorse per rivitalizzare ed evitare la scomparsa di questi territori, per questo motivo è necessario metterle a sistema e farle dialogare tra loro in modo da dotare queste aree del giusto peso nella programmazione economica. Proprio il Contratto istituzionale di sviluppo – si legge ancora nella relazione – permette il dialogo tra Comuni in modo da offrire più servizi efficienti ai cittadini e alle proprie comunità. Obiettivo primario è il superamento dell’interesse locale che non è più giustificato e cooperare in progetti di sviluppo sovracomunali, in parole povere si deve guardare oltre i propri confini. Questo dovrà essere un punto riqualificante della strategia”. Ad oggi, invece, la politica e le istituzioni, che avrebbero dovuto alimentare il gruppo di coordinamento e controllo, non hanno risposto per come era stato previsto.

“E’ innegabile che non ci sia stata in tutti questi anni alcuna attività di coordinamento, infatti, non ha mai svolto un ruolo propositivo il Gruppo di coordinamento e controllo previsto dall’articolo 8 dell’accordo di Programma e di competenza del Ministero dello sviluppo economico che si avvale del supporto tecnico di Invitalia. Per questo motivo – concludono i sindacalisti – si propone di avviare un coordinamento locale presieduto dalla Prefettura al fine del monitoraggio delle azioni locali. Ciò è fondamentale per mettere a punto un sistema integrato nel quale sono chiamati ad interagire interlocutori certi e affidabili, nel rispetto delle tempistiche dettate dall’accordo di programma. Serve avviare il monitoraggio, la pianificazione, la programmazione e l’insorgenza di proposte valide. Lo scopo è di eliminare il balletto dello scarico di responsabilità per una rigorosa e definita attuazione dell’accordo”. I tempi stringono, nonostante il potenziale elenco di strumenti attuabili si allunghi costantemente, ma il territorio non ha riscontri pratici.

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