“Città arretra e si parla solo di candidati”, Federico: “A breve lista, confronto con moderati”

 
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Pino Federico

Gela. “Ci sono più candidati che liste. Si continua a discutere solo di nomi. Ma i programmi e le questioni aperte per la città?”. Pino Federico, insieme al gruppo storico che lo ha sempre affiancato, sta seguendo il dibattito in corso, anzitutto nel centrodestra. Non sembra per nulla gradire la piega assunta. “La città arretra sempre di più e sento solo discussioni sui nomi dei candidati – dice – sono questioni personalistiche che non fanno bene all’interesse primario della città. Il candidato dovrebbe essere l’ultimo passaggio di un percorso programmatico”. Ancora una volta torna la centralità dei temi da proporre agli elettori. “Come si fa a non parlare di agricoltura che è uno dei settori cardine dell’economica locale e risente di una crisi pesante? Da mesi, sto lavorando su un progetto per il riuso delle acque reflue. Le dighe non danno il supporto necessario e non piove – spiega Federico – la sanità va rilanciata. Quando ero alla guida della Provincia, i reparti venivano avviati. Oggi, vengono chiusi e tutto viene trasferito sul “Sant’Elia” di Caltanissetta e mi riferisco anche a reparti molto importanti. Si deve tornare a lavorare per un nuovo ospedale per il comprensorio. Va ripreso il progetto da duecento milioni di euro annunciato dall’allora assessore regionale Razza. Il turismo può ripartire solo con il supporto della nostra storia e dell’archeologia. Il progetto del museo del mare risale a quando ero presidente della Provincia. Adesso, va avviato a pieno regime e lo stesso vale per il museo regionale. Serve una precisa programmazione per rilanciare il centro storico che è letteralmente morto. Dobbiamo concentrarci su un grande piano di assunzioni nella pubblica amministrazione e dare risorse all’ente comunale. Bisogna fare una seria riflessione sul perché i giovani non ritornano più in città. Stiamo perdendo le intelligenze migliori. Dobbiamo invogliare tanti professionisti di valore a riaffacciarsi alla politica. Il livello va innalzato e dobbiamo contribuire tutti. Non c’è un vero sostegno per i fragili e per chi ha più bisogno. Sarà difficile ma dobbiamo lavorare per un rilancio altrimenti la città perderà ancora ulteriori posizioni. Siamo stati superati anche da Ragusa e il processo rischia di diventare ancora più preoccupante. Quando termineranno i cantieri del 110 per cento e i lavori di “Argo-Cassiopea”, riprenderanno ulteriori difficoltà. Per questo, si deve accelerare per l’avvio dei lavori della tangenziale”. Federico individua un certo declino istituzionale soprattutto nella “geografia” della politica locale.

“Nel centrodestra, praticamente tutte le segreterie dei partiti sono guidate da esponenti di altri Comuni e lo stesso vale per la deputazione – sottolinea – la città non ha rappresentanti. Non abbiamo più rappresentanza neanche negli enti più importanti. Sarà molto difficile ma chi vuole dare un contributo deve mettere in conto onori e oneri. Nella mia esperienza politica ho raggiunto tutti gli obiettivi che era possibile raggiungere ma se c’è bisogno mi metto a disposizione sui temi. Non mi interessa una candidatura. Si deve superare il paradigma personalistico. Invece, sia nel centrodestra che nel centrosinistra mi pare di notare una netta prevalenza di nomi piuttosto che di temi. Alla città serve una scossa e i processi politici non li governa un simbolo ma sono le persone a portarli avanti”. Federico, pur legato al centrodestra, non sembra farne una questione di stretta collocazione. “Sono sempre stato un uomo di centrodestra – aggiunge – mi pare che nella Dc siano stati molto chiari, forse non ci vogliono. Noi comunque ci faremo trovare pronti. A breve, presenteremo la lista “Avanti Gela” e diversi amici lavorano ad una lista civica. La città sta facendo troppi passi indietro su più fronti. Il dialogo con altre forze? Chiederemo un incontro ai gruppi moderati, mi riferisco a Italia Viva, a “Rinnova” e a Noi moderati. Pensiamo che ci siano valori in comune e che si possa discutere apertamente delle questioni della città”. Federico, che pare pronto a confrontarsi anche senza avere necessariamente un ruolo di prima linea, sta comunque valutando più opzioni e le scelte del suo gruppo possono incidere negli equilibri in divenire, a partire da quelli dell’area di centrodestra.

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