Commemorazione Sebastiano D’Imme, il carabiniere gelese morto da eroe

 
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Gela. Si è svolta questa mattina presso la chiesa San Giovanni Evangelista di Macchitella, la commemorazione religiosa celebrata da padre Giuseppe Fausciana del 16° anniversario della barbara uccisione del maresciallo Sebastiano D’Immè,  medaglia d’oro al Valor Militare “alla memoria”.

Il 6 luglio 1996, nel corso di un servizio di antirapina, il sottufficiale intercettò due pericolosi pregiudicati a bordo di autovettura rubata a Locate Varesino.  Dopo un violento conflitto a fuoco, il maresciallo D’Immè venne colpito in più parti del corpo e, benché gravemente ferito, con eccezionale coraggio e determinazione rispose al fuoco accasciandosi poi esanime al suolo.

Alla commemorazione  hanno partecipato il comandante del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Gela, il tenente colonello Alessandro Magro, il sindaco di Gela, Angelo Fasulo, i carabinieri dei cinque comandi stazione di Riesi, Mazzarino, Butera, Niscemi e Gela, dipendenti dal reparto territoriale, l’associazione nazionale carabinieri di Gela, una rappresentanza del Cobar dei carabinieri nonché i rappresentanti di tutte le forze di polizia locali.

La cerimonia è terminata con la deposizione di fiori sulla lapide del militare, che riposa nel  cimitero di Capo Soprano.

Il 18 maggio 1998 il Presidente della Repubblica, ha insignito  il maresciallo  della Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria” con la seguente motivazione:

“Addetto a Nucleo Operativo di Comando Provinciale, nel corso di predisposto servizio antirapina svolto unitamente a parigrado, intercettava due pericolosi pregiudicati a bordo di un’autovettura di provenienza furtiva. Percependo che gli stessi, avvedutisi di essere stati individuati, potessero sottrarsi al successivo controllo già predisposto con il concorso di personale di rinforzo, non esitava ad affrontare i malviventi, venendo però fatto segno a violenta azione di fuoco. Benché colpito in più parti del corpo, con eccezionale coraggio e non comune determinazione, replicava con l’arma in dotazione finché si accasciava esanime al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere, spinto fino all’estremo sacrificio”. 

A lui, il 26 novembre 2010, nel corso di una solenne cerimonia, l’Arma dei carabinieri ha intitolato la sede del nuovo reparto territoriale carabinieri di Gela.

 

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