Comune a rischio default, mancano 19 milioni: ipotizzati i primi tagli

 
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Gela. Si rischia di sforare il patto di stabilità al Comune. Martedì mattina la giunta si è riunita per procedere al «Monitoraggio del patto di stabilità», secondo le nuove norme in materia di finanza pubblica. La fotografia dei conti non è certo delle più confortanti considerato che, al 5 novembre, la differenza tra risultato netto e obiettivo finanziario fa segnare un saldo negativo di quasi 19 milioni.

Roba da far tremare i polsi ai contabili del comune anche se, stante a voci circolanti ieri nel palazzo e tra i consiglieri comunali, la maggior parte del disequilibrio sarà compensata dalle nuove entrate previste per Tarsu e Imu (si parla di circa 17 milioni). Ma anche forti delle più rosee previsioni di entrata, le condizioni economiche dell’ente non sono tali da lasciare spazio all’ottimismo. Ecco perché l’amministrazione comunale, nella stessa delibera di «monitoraggio», ha emanato una serie di direttive per gli uffici che vanno dallo stop delle spese (tranne quelle obbligatorie per legge), allo slittamento di 180 giorni per tutti gli ordinativi di pagamento om conto capitale, dal blocco dei nuovi impegni di spesa corrente a eccezione di quelli derivanti da contratti già stipulati a una serie di altre misure di contenimento. Il motto: tirare la cinghia.

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