Contesa dopo i lavori della diga Disueri, no Cassazione a ulteriori richieste azienda

 
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Roma. Una contesa giudiziaria che si è protratta nel tempo, tutta incentrata sui lavori di ampliamento della diga Disueri, effettuati a metà degli anni ’90. I giudici della Corte di Cassazione, di recente, sono ritornati sulla vicenda contrattuale, non accogliendo il ricorso avanzato dai legali della società “Imprepar-Impregilo partecipazioni spa”, due anni fa assorbita, tramite fusione aziendale dalla “Hce Costruzioni”. I giudici di Cassazione non hanno accolto le richieste relative al riconoscimento di interessi specifici, sulle somme ancora dovute all’azienda. In primo grado, i giudici del tribunale di Palermo avevano accertato somme per oltre 3 milioni di euro, ancora dovute all’azienda, da parte del Consorzio di bonifica, che commissionò l’appalto. La società portò in giudizio anche l’assessorato regionale. In secondo grado, i magistrati di appello palermitani hanno in parte rivisto le conclusioni, riconoscendo importi inferiori all’azienda, per gli interessi. Decisione motivata sulla scorta della valutazione di diversi aspetti del rapporto contrattuale e delle penali, scattate rispetto all’appalto e al successivo contenzioso. Il contenzioso si formò anche sulle responsabilità per il ritardo nella conclusione dei lavori. Venne in parte accolto l’appello proposto dai legali del Consorzio di bonifica e dell’assessorato regionale (costituito per il tramite dell’Avvocatura dello Stato). Il verdetto di secondo grado ha spinto i legali dell’azienda che effettuò i lavori a rivolgersi alla Corte di Cassazione. Anche in questo caso, la voce degli interessi maturati sulle somme dovute ad Impregilo è stata al centro delle valutazioni. I giudici di Cassazione hanno però respinto il ricorso della società, sostanzialmente confermando la decisione di secondo grado, senza modifiche.

Per i magistrati romani, le motivazioni poste dai giudici di appello sono condivisibili, anche rispetto al lasso temporale preso come riferimento per calcolare gli interessi maturati e da riconoscere.

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