Cooperative edilizie e maxi progetti, chiesto processo funzionari comunali

 
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Gela. Devono rispondere di omissione d’atti d’ufficio: l’accusa è stata formulata nei confronti di due importanti funzionari comunali.
Davanti al giudice dell’udienza preliminare Lirio Conti, infatti, dovranno presentarsi l’attuale responsabile del settore lavori pubblici Giovanni Costa e l’architetto Mario Cernigliaro.

I due sono accusati di non aver risposto, entro i termini fissati dalle legge, alle richieste formulate, anche in maniera ufficial,e da Isidoro Picceri: un cittadino interessato ad acquisire informazioni su alcuni piani edilizi avviati negli ultimi anni.
I riflettori, così, si sono spostati sui programmi di costruzione realizzati dalle cooperative XXI Giugno e Modernopoli. Picceri, più volte, ha chiesto di ottenere copie delle convenzioni concluse fra i tecnici dell’amministrazione comunale e gli imprenditori che hanno materialmente realizzato le costruzioni.
Nessuna delle richieste, però, ha mai ricevuto risposta. Così, il prossimo 23 febbraio, Costa e Cernigliaro dovranno presentarsi davanti al giudice dell’udienza preliminare che dovrà deciderne l’eventuale rinvio a giudizio. I magistrati della procura, a cui si è rivolto lo stesso Picceri, hanno già formulato richiesta di rinvio a giudizio per i due funzionari.
Entrambi, all’epoca dei fatti contestati, ricoprivano ruoli importanti all’interno del settore urbanistica ed edilizia. Proprio l’architetto Cernigliaro, infatti, aveva il compito di vagliare l’intera procedura per la realizzazione dei progetti sulle due aree: dove, oggi, sono state ricavate centinaia di abitazioni.
Picceri, però, non ha mai ricevuto la documentazione richiesta agli uffici comunali. Adesso, sarà il giudice dell’udienza preliminare a decidere sull’effettiva sussistenza delle accuse formulate ai danni dei due responsabili municipali. Da tempo, i programmi edilizi realizzati all’interno delle aree destinate all’edilizia economica popolare sono diventati oggetto di polemica. In consiglio comunale, più volte, il dito è stato puntato sugli espropri “d’oro” realizzati per liberare i terreni sui quali, adesso, sorgono le abitazioni costruite dalle cooperative appositamente formate.
Il vero dubbio riguarda l’idoneità delle aree Peep ad ospitare progetti edilizi di elevato valore economico. Il procedimento penale avviato ai danni dei funzionari di Palazzo di Città, in ogni caso, potrebbe aprire un varco capace di ricomprendere casi simili a quello denunciato da Isidoro Picceri.
L’assenza di risposte da parte dei funzionari del comune e l’edilizia convenzionata, quindi, rischiano di far deflagrare un nuovo caso: a decidere, in ogni caso, saranno i magistrati del tribunale.

 

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