Crisi nera per l’agricoltura locale, a Disueri ancora acqua in mare: aziende rimangono a secco

 
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Gela. Monta la rabbia degli agricoltori locali. Questa mattina, l’acqua dell’invaso Disueri è stata sversata in mare. Uno smacco pesante per i tanti operatori del settore, che a maggio inoltrato e con un periodo fondamentale alle porte si trovano ancora una volta senza risorse idriche per coltivare. A Disueri, ormai periodicamente, i sistemi vengono attivati per liberare acqua che non finisce nei campi ma in mare. Si fa sempre riferimento a ragioni di sicurezza. I consorziati pagano per un servizio di irrigazione quasi inesistente. Il Consorzio di bonifica locale è in crisi perenne da anni e non riesce ad assicurare le attività che invece sarebbero essenziali. Quando l’acqua c’è a Disueri, sempre più spesso finisce in mare e questa volta in prossimità dell’estate, il periodo in assoluto più difficile. “Non si era mai vista una cosa del genere – fanno sapere alcuni imprenditori locali – a maggio l’acqua va a mare e noi e le nostre aziende rimaniamo a secco. È una vergogna”.

“Fino ad oggi non si è visto nessuno – spiega Liborio Scudera – dov’è l’assessore regionale? Dobbiamo ancora sopportare promesse che non si concretizzeranno mai? Come dobbiamo andare avanti?”. A Cimia, è invasato circa un milione e mezzo di metri cubi d’acqua. La distribuzione è quasi del tutto paralizzata e questi numeri non sono sufficienti per una delle aree agricole più estese di tutta la Sicilia. Sta per iniziare un’altra estate di passione per migliaia di aziende locali che l’acqua non la vedono da tempo. A questa emergenza perenne si affianca l’incubo degli incendi.

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