“Critici”, FI e Iv, pro-Greco senza certezze: per “lealisti” azzeramento non è un tabù

 
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Il sindaco Lucio Greco

Gela. Quella dei “critici” sembra solo la punta di un iceberg politico, che potrebbe presto assumere dimensioni preoccupanti, almeno per la stabilità della maggioranza del sindaco Lucio Greco. Il vertice di inizio settimana non ha di certo sanato le falle che continuano ad aprirsi. L’avvocato, che punta a ristabilire le condizioni politiche dell’alleanza di due anni fa, non sembra avere sponde sicure. Sono soprattutto i “lealisti”, i consiglieri che lo hanno sempre sostenuto, a nutrire consistenti perplessità sul suo modus operandi. Troppe occasioni concesse ai “critici”, spazi amministrativi e politici garantiti anche a chi non ha rappresentanze tra i banchi dell’assise civica e più in generale un eccessivo “laissez faire”, sono tutte tappe di una crisi aperta e che le rassicurazioni del sindaco non sembrano superare. Chi ha sempre sostenuto l’avvocato, finendo anche in “minoranza”, non intende più accettare che si possa andare avanti senza regole precise. Preoccupazioni che sono state esternate dai consiglieri di “Un’Altra Gela” e che comunque sono comuni al drappello dei “lealisti”, che attende vere risposte dall’avvocato. Al momento, sembrano non essere arrivate. Non si tratta solo del nervo scoperto di “Liberamente”, con i consiglieri Vincenzo Casciana e Pierpaolo Grisanti che rivendicano autonomia e che hanno probabilmente rotto gli equilibri, soprattutto con le nuove commissioni consiliari. Proprio a Casciana è stato affidato un mandato a ripristinare condizioni politiche che possano contribuire a rasserenare animi decisamente agitati. I “critici” sono chiamati a dimostrare di voler stare in maggioranza. Non mancano diffidenze neppure quando il tasto da premere è quello di Forza Italia. Il deputato regionale Michele Mancuso, facendo affidamento su un rapporto personale con Greco che sicuramente appare piuttosto solido, da tempo ha messo nell’obiettivo il secondo assessorato. Il sindaco e i forzisti appaiono vicini a chiudere l’intesa, ma non è scontata. La maggioranza più vicina a Greco non trascura il fatto che i forzisti, in consiglio comunale, si presentino spesso depotenziati, assicurando un unico voto sui due, potenzialmente da mettere in conto. Se il capogruppo Luigi Di Dio difficilmente si smarca dai doversi dell’alleanza, l’altro consigliere Carlo Romano ha dimostrato di avere posizioni non sempre convergenti con quelli del resto della maggioranza. Particolare che sicuramente non è sfuggito ai fedelissimi di Greco, ora tiepidi non solo con i forzisti ma anche con il sindaco. Concedere un secondo assessorato ai forzisti, senza aver prima messo le cose a posto negli equilibri interni, potrebbe incrinare ancora di più i rapporti tra alleati. L’indipendente Rosario Trainito, ex esponente del gruppo del sindaco e vicino all’area forzista, non ha affatto condiviso l’atteggiamento del sindaco verso i critici di “Liberamente”, parlando di “vecchie logiche di potere” e di “credibilità che si perde”. Il capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli, a più riprese, ha chiesto chiarezza. “Non si può stare in maggioranza e poi votare con l’opposizione”, ha sintetizzato anche nel corso del vertice di inizio settimana. I “lealisti” non ci girano troppo intorno, se le condizioni iniziali non verranno ripristinate e se non arriveranno “regole” certe, con il sindaco a fare da garante, allora la strada maestra sarà l’azzeramento, non solo della giunta ma dell’intera impalcatura di sottogoverno. Una conseguenza politicamente estrema ma che inizia a farsi strada con insistenza, sempre che il sindaco non decida di mettere mano al capitolo maggioranza, dando seguito alle condizioni poste dai suoi. Il fronte civico attende un segnale. Il gruppo di “Una Buona Idea” ha stilato il bilancio dei primi due anni di esperienza amministrativa, facendo capire di aver raggiunto gli obiettivi (parziali) previsti, senza tirarsi indietro nel caso venisse chiesto un maggior coinvolgimento. Il vicesindaco Terenziano Di Stefano, tra gli ispiratori del progetto civico, guarda con molta attenzione a quanto sta accadendo in maggioranza e se ci sarà la “svolta” che i fedelissimi hanno chiesto a Greco farà sicuramente valere il peso di quanto fatto dai suoi e dall’assessorato che guida. In giunta, fino a quando non ci saranno i chiarimenti chiesti al sindaco, potrebbe cambiare poco, salvo che i fedelissimi dell’avvocato non decidano di accelerare su soluzioni come l’azzeramento. Del resto, ad eccezione dei civici che non hanno bisogno di indicazioni di partito, gli altri pezzi dell’alleanza devono fare i conti anche con quanto accade nelle segreterie politiche. Il progetto Italia Viva potrebbe subire una battuta d’arresto non da poco. La diaspora, in Sicilia, è già iniziata e ha coinvolto molti dei riferimenti del gruppo locale. La posizione dell’assessore Cristian Malluzzo, probabilmente verrà delineata a breve e a pesare sono soprattutto gli accordi pre-elettorali, anche se rispetto a due anni fa è cambiato tutto o quasi. I renziani, tra le altre cose, non sono riusciti a fare breccia all’assise civica e non hanno rappresentanza tra i banchi dell’aula.

In giunta, è appena approdata la nuova Democrazia Cristiana dell’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro. L’assessore Giuseppe Licata, che ha scelto di aderire, è tra quelli più vicini al sindaco. Fino ad oggi, è sembrato sempre piuttosto saldo anche il rapporto con gli autonomisti, rappresentati dall’assessore Ivan Liardi. Se l’Udc è saldamente nel fronte pro-Greco, i forzisti attendono di valutare le risposte che arriveranno dal primo cittadino. L’avvocato ha cercato di ridimensionare uno scenario politico che però potrebbe sfuggirgli di mano se non arriveranno decisioni, attese da tanti alleati. Pd e grillini (pur disponibili ad un dialogo istituzionale per i progetti) hanno già aperto il percorso per il dopo Greco.

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