“Crocetta annuncia e la raffineria muore”: la Cisl dichiara guerra al presidente?

 
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Gela. Il presidente della regione Rosario Crocetta e l’assessore alle attività produttive Linda Vancheri annunciano un accordo da oltre due miliardi di euro con i rappresentanti di diverse aziende

impegnate nell’estrazione d’idrocarburi in Sicilia destinato a rilancia il settore? Il sindacato lo richiama immediatamente all’ordine.
“E’ l’ennesimo annuncio – scrivono Emanuele Gallo e Franco Parisi della Cisl – altro che cambiare verso sull’utilizzo del petrolio e del gas in Sicilia. Gli investimenti di cui parla il presidente della regione sono gli stessi concordati da tempo e che sono stati posticipati negli anni a causa del lassismo regionale. Aumentando le royalties ha rischiato di far scappare le imprese. Questo dimostra, ancor di più, come la regione non abbia un piano industriale e quindi una strategia per la Sicilia e per il territorio. Per avere una politica industriale nel settore degli idrocarburi bisogna riportare le roylaties dal 20 al 10%”. Stando ai due sindacalisti, la vera realtà dei fatti sarebbe incarnata dall’attuale stallo degli investimenti per il rilancio della raffineria Eni di contrada Piana del Signore.
“Se il presidente Crocetta vuole cambiare verso – continuano – spieghi perché il 27 maggio nessun esponente della regione si è presentato alla conferenza di servizi per l’Aia al ministero senza la quale gli investimenti già programmati per la raffineria non possono partire”.
Insomma, secondo il sindacato l’accordo appena annunciato dall’ex primo cittadino farebbe acqua da tutti i pori, trovando un evidente contrasto con ciò che si sta vivendo tra gli impianti della raffineria.

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