Dalle schede taroccate ai servizi deviati, Forgione racconta la “N’drangheta

 
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Gela. La n’drangheta come nessuno mai l’ha raccontata, conosciuta o ricostruita come pezzo di una brutta storia che ha inquinato la Calabria, l’Italia. Il libro di Francesco Forgione, giornalista ed ex Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia raccoglie scoop inquietanti e imbarazzanti, domande sull’operato di alcune procure e uomini dello Stato.

“Porto Franco” è il titolo del volume presentato in città dal giornalista Franco Infurna nell’ambito delle iniziative culturali promosse dal presidio Libera di cui è Presidente Giuseppe Spata. Forgione, con documenti alla mano, ha raccolto le esperienze politico – sociali di quasi mezzo secolo in cui la ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro sotto l’egida dei Piromalli ha saputo compiere una grande trasformazione, intrecciando rapporti duraturi con la massoneria, i servizi deviati e una politica sempre più asservita fino a rievocare storie paradossali che fanno emergere l’altro lato della medaglia. Dalle schede elettorali taroccate, alle uova venezuelane che viaggiano da un continente all’altro per fare soldi, alle candidature forzate con esiti tragici passando per le travagliate vicende riguardo alle cimici ‘impossibili’ da piazzare. C’è proprio di tutto nel libro di Forgione che anche il Capo della Mobile di Caltanissetta Giovanni Giudice ha voluto commentare insieme con l’autore alla presenza di un pubblico numeroso ed interessato che si è ritrovato nei giorni scorsi nell’oratorio della Parrocchia Santa Lucia. Lunga e travagliata la storia della nascita del libro cui Forgione dedica un lungo lavoro preliminare aggiornatissimo e fatto anche di domande a volte anche scomode che rivolge anche alla Procura Generale di Palermo e di Roma, solleva pesanti dubbi su alcuni servitori dello Stato e racconta strane parentele e retroscena di arresti ed indagini. “Un libro da leggere tutto d’un fiato – commenta Spata – che abbiamo scelto di presentare a Gela perché l’argomento richiama riflessioni intelligenti sul fenomeno mafie a cui noi siamo spesso abituati a pensare associando soltanto Stidda o Cosa Nostra dimenticandoci quindi della mafia calabrese che ha dominato e per certi versi domina ancora la scena nazionale con loschi interventi perpetrati in diversi settori della vita sociale”.

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