Danni alla fascia dunale, indagine Sikania: risarcite associazioni ambientaliste

 
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Gela. Per la procura ci furono danni alla fascia dunale protetta. Contestazioni che hanno portato a processo gli imprenditori proprietari del complesso turistico “Sikania”. Un’indagine, affidata ai militari della guardia di finanza, che condusse anche a sequestri. L’attività della struttura riprese normalmente e continua a tutt’oggi. Questa mattina, davanti al giudice Miriam D’Amore, i difensori degli imputati hanno avanzato una proposta risarcitoria per le associazioni ambientaliste, presenti nel giudizio. Proposta che è stata accolta dai legali di “Aria nuova” e “Amici della Terra”, presiedute rispettivamente da Saverio Di Blasi ed Emanuele Amato. I legali, gli avvocati Salvo Macrì e Joseph Donegani, avevano preannunciato l’intenzione di costituirsi parti civili, per conto delle due associazioni locali, ritenendo che le presunte irregolarità contestate agli imputati possano aver inciso su un’area di tutela molto importante. La proposta risarcitoria è stata accolta anche dal legale del Wwf Sicilia centrale, Salvatore Patrì. In questo modo, le associazioni escono dal procedimento. In aula, per l’accusa, c’era il procuratore capo Fernando Asaro.

La stessa procura verificherà se ci sono gli estremi per la riparazione del danno, rispetto alle attività successive poste in essere dagli imprenditori. Sono a processo Pietro Franza e Nardo Filippetti, oltre alle società “Falconara srl” ed “Eden srl”. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Alberto Gullino, Anna Scarcella e Paolo Di Loreto.

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