Debiti fuori bilancio, non ci siamo proprio! Cade ancora il numero legale in aula

 
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Gela. Debiti fuori bilancio, indietro tutta in consiglio comunale. Anche nel corso della seduta convocata per giovedì sera, è mancato l’accordo preventivo sui debiti da varare e, di conseguenza, numero legale caduto e tutti riconvocati per questa sera.

Insomma, i debiti sembrano non dare tregua alla risicata maggioranza presente in aula al momento del voto. E’ stato il socialista Piero Lo Nigro a chiedere che quattro punti all’ordine del giorno, tutti relativi al riconoscimento di debiti fuori bilancio, venissero prelevati e anticipati per la trattazione. La richiesta formulata, però, ha fatto scattare il malcontento del rappresentante del Nuovo Centro Destra Luigi Farruggia, di quello di Scelta Civica Salvatore Gallo e del democratico Nuccio Cafà. Niente stravolgimenti dell’ordine del giorno già definito, l’essenziale messaggio contenuto nelle parole pronunciate dai tre.
“Il mio – ha replicato Lo Nigro – non era un intervento autoritario, destinato ad imporre il prelievo dei punti sui debiti fuori bilancio”. Nonostante il possibile veto alla proposta, la stessa è comunque passata. Peccato, però, che non si sia giunti a varare neanche il primo debito all’ordine del giorno, per un totale di circa cinquantaduemila euro: è subito mancato il numero legale. Guido Siragusa dell’Udc ha confermato di non voler votare l’atto davanti all’assenza del dirigente al ramo Marco Lanza. “Non lo conosco neanche – ha spiegato – non si presenta mai in aula. Invece, la sua valutazione sarebbe importante per spiegare alcuni particolari legati alla formazione di questi debiti”. Di segno contrario la posizione del democratico Rocco Giudice. “Come consigliere del Pd – ha replicato – sono in aula per votare i debiti e consentire l’avvio delle procedure di pagamento in favore dei creditori”. Molti i democratici e gli autonomisti che hanno scelto di non presentarsi in aula oppure di allontanarsi prima della votazione.
Il presidente Giuseppe Fava, così, ha dovuto prendere atto dell’assenza del numero legale. Ad inizio seduta, invece, il sindaco Angelo Fasulo aveva dato informazioni relative alla vicenda Eni e alla trattativa in corso oltre a dire sì alla validità del referendum sul passaggio al libero consorzio di Catania. Dopo l’approvazione di un punto da integrare al regolamento di polizia cimiteriale, l’assessore Fortunato Ferracane ha voluto ritirare il regolamento varato per la disciplina delle nuove attività commerciali da avviare in città: dovrà essere perfezionato.
La maggioranza consiliare scricchiola e sul piatto è stata servita l’ennesima prova.

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