Donna perse bambino che aveva in grembo, ostetrico in aula: due medici a processo

 
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In ospedale arrivano le forze dell'ordine

Gela. In aula, davanti al giudice Francesca Pulvirenti, verrà sentita anche la giovane madre che nell’estate di quattro anni fa perse il bambino che aveva in grembo. La morte endouterina le venne comunicata al momento di quello che doveva essere l’ultimo tracciato, precedente al parto. A ricostruire alcune fasi di quelle attività è stato l’ostetrico che si occupò di seguirla, durante gli accertamenti finali compiuti tra le stanze dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Per quanto accaduto, sono a processo due medici del nosocomio, Emanuela Bartoli e Rosario Ferraro. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai pm della procura, che iniziarono ad approfondire dopo la denuncia presentata dai familiari, ci sarebbero state responsabilità dei sanitari durante il percorso clinico svolto dalla giovane, proprio attraverso la struttura ospedaliera di Caposoprano. L’ostetrico chiamato a riferire, rispondendo alle domande del pm Sonia Tramontana e a quelle del difensore dei medici, l’avvocato Gualtiero Cataldo (gli imputati sono assistiti anche dal legale Vania Cirese), ha spiegato che nel corso dell’ultimo accertamento si accorse dell’assenza di battito cardiaco del feto.

“Inizialmente, pensai che potesse esserci un problema al macchinario – ha detto – così, effettuati un accertamento anche attraverso un altro sistema”. L’esito però fu sfavorevole e non restò che comunicare alla giovane la morte del feto. Il testimone ha comunque riferito che i risultati precedenti pare non avessero dato indicazioni anomale. La rabbia dei familiari esplose perché solo pochi giorni prima era stato appunto comunicato che il quadro clinico complessivo fosse del tutto ordinario e senza complicazioni. La giovane avrebbe però fatto accesso anche al pronto soccorso. Domande al testimone sono state poste anche dai banchi della parte civile, che ritiene appunto ci siano state delle possibili inefficienze, pagate a caro prezzo dalla giovane madre. La famiglia si è costituita, rappresentata dall’avvocato Flavio Sinatra. In aula si tornerà a maggio.

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