Drappello centrodestra a Palermo, stretta su ricorsi: spunta il legale ma vertici locali Udc incerti

 
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Gela. “Spedizione” palermitana della coalizione di centrodestra. Una delegazione, nel pomeriggio, è arrivata nel capoluogo. Pare siano già stati presi contatti con l’amministrativista Stefano Polizzotto, che potrebbe curare il ricorso per contestare l’esito elettorale. Lo scorso anno si è occupato del giudizio proposto dall’ex sindaco Domenico Messinese contro la sfiducia (insieme all’avvocato Antonietta Sartorio). Non solo i leghisti che hanno schierato il candidato sconfitto Giuseppe Spata, ma la carta del Tar sembra condivisa anche dagli alleati. Centristi, esponenti di “Avanti Gela” e Fratelli d’Italia sarebbero intenzionati non solo ad appoggiare l’azione di Spata ma anche a sottoscrivere gli atti ufficiali. Non è da escludere che si possano rivolgere sia al Tar Palermo che al Cga. Puntano soprattutto sulla fase di raccolta delle firme. Ritengono che le civiche a sostegno del sindaco Lucio Greco siano state depositate e fatte firmare senza l’indicazione di tutti i ventiquattro candidati. Una “svista” che inizialmente aveva riguardato anche le liste della Lega e di “Avanti Gela”. I rappresentanti, per maggiore sicurezza, hanno poi deciso di resettare tutto, con le firme apposte su liste con l’elenco completo dei ventiquattro. Rimarrebbe in piedi anche la vicenda delle sorti elettorali di “Un’Altra Gela”, la civica che ha trascinato la corsa del sindaco Greco e che era stata esclusa, per poi essere riammessa proprio dal Tar Palermo. Spata avrebbe sciolto la riserva, decidendo di rivolgersi alla giustizia amministrativa. Del resto, non ha mai ufficialmente riconosciuto la sconfitta e gli esordi in consiglio comunale l’hanno ribadito.

L’accelerazione impressa dal drappello di centrodestra potrebbe però creare una frattura insanabile con i vertici cittadini e provinciali dell’Udc. Il consigliere comunale Salvatore Incardona (coordinatore cittadino Udc) pare molto perplesso. I rapporti con il resto della coalizione sono in bilico, anche a causa della contesa sulla vicepresidenza del consiglio comunale. Non ha accettato di buon grado l’accordo sul nome di Gabriele Pellegrino e ha avanzato la propria candidatura. Adesso, però, si pone un dilemma politico ancora più pesante. L’Udc locale potrebbe prendere le distanze dal resto dell’area centrista (favorevole al ricorso), con la quale ha condiviso la corsa elettorale. Tutto potrebbe cambiare e le sorti dell’amministrazione comunale passano da Palermo.

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