Dubbi sulla Tekra, il sindaco avvia un procedimento di verifica sull’appalto

 
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Gela. L’amministrazione comunale ha avviato un procedimento di verifica sulla Tekra, società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in città, nonostante le rassicurazioni avute dal prefetto Carmine Valente sulla regolarità dell’informativa antimafia rilasciata alla società campana dalla Prefettura di Salerno.

“Si è alzato un polverone perché uno dei soci della Tekra – spiega il sindaco Angelo Fasulo – è parente di soggetti che nel 2010 hanno dichiarato fallimento dopo essere stati raggiunti nel 2003 e 2008 da provvedimenti interdittivi. Secondo la prefettura di Salerno la Tekra è una società sana che ha ricevuto anche fondi dallo Stato per essere stata vittima della ndrangheta. Ho avuto conferme dal prefetto di Caltanissetta il quale ha preferito lasciare a noi la valutazione del caso. Ecco perché ho ritenuto opportuno avviare un ulteriore iter di verifica sulla solidità della società campana”. Secondo il primo cittadino il servizio porta a porta di raccolta differenziata dopo un mese ha fatto registrare il 33,64 per cento che a fine mese potrebbe sfiorare il 50 per cento. “E’ un dato sorprendente – commenta Fasulo – che impone una migliore organizzazione dei centri di raccolta. Siamo stati contattati anche da altri Comuni intenzionati a seguire il modello Gela”. In verità sulla vicenda rifiuti rimangono ancora alcuni aspetti da chiarire, come quelli relativi al pagamento degli operatori ecologici con buoni pasto, la pulizia delle aree interessate da cumuli di rifiuti, e la regolarità dei contratti che regolano i rapporti tra Comune e Tekra.

Su quest’ultimo aspetto sono stati gli esponenti di Articolo 4 a chiedere lumi direttamente al primo cittadino.”Accetto gli attacchi tipici a un anno dalle elezioni amministrative – risponde Fasulo – ma ritengo che il linguaggio usato da Articolo 4 sia inopportuno”.

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