Gela. Hanno raggirato due coniugi ottantenni riuscendo a introdursi nel loro appartamento e rubargli i soldi che custodivano nel cassetto di un comodino della loro stanza da letto.
Protagoniste della truffa sono due donne le quali hanno finto di essere dipendenti dell’Inps e di garantire a un pensionato, servizi e medicinali gratuiti. Non hanno esitato a denudare l’incolpevole uomo di 88 anni, nonostante si fossero accorti che indossava la sacca tipica dei pazienti stomizzati. Incuranti delle conseguenze, hanno preteso che si distendere a pancia sotto mentre una seconda complice ha rovistato tra i cassetti introducendosi nelle altre stanze dell’appartamento. “Una di loro ha improvvisato strane manovre sul corpo di mio marito, rimasto con gli slip – racconta la pensionata di 81 anni – una seconda donna, con un metro in mano, si è introdotta per le stanze dell’appartamento con la scusa di dovere verificare il numero dei vani e i metri quadrati per garantire un sussidio sanitario. Improvvisamente sono andate via non prima di avere salutato con calma e cordialità. Una volta soli, mi sono accorta che eravamo stati derubati. Hanno lasciato aperto il cassetto del comodino della stanza da letto”. Le due ladre si sarebbero allontanate a bordo di un’autovettura di colore bianco che avevano parcheggiato regolarmente davanti la porta di accesso dell’appartamento al pianoterra di proprietà dei due pensionati. L’episodio si è verificato ieri mattina nel rione San Giacomo. Per i due coniugi pluri-ottantenni si è rivelato indispensabile ricorrere alle cure mediche del Pronto soccorso. Gli stessi, genitori di un militare della guardia di finanza, ieri pomeriggio avrebbero sporto regolare denuncia alle forze dell’ordine. Agli inquirenti hanno fornito importanti elementi per risalire all’identikit delle due donne autrici del raggiro. “Una delle due è di corporatura robusta, circa un metro e ottanta di altezza e indossa occhiali da vista – racconta la pensionata – L’altra è più bassa. Entrambe paravano un italiano corretto. Non penso che siano straniere”.
