Eni su Argo-Cassiopea, “gasdotto nel 2023”: pozzi a terra, “proroga concessione al 2028”

 
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Gela. L’assemblea degli azionisti di Eni ha approvato il bilancio di esercizio, al 31 dicembre 2021, con un utile superiore ai 7 miliardi di euro. L’azienda, prima della riunione, ha anche rilasciato un report, con tutte le risposte ai quesiti posti dai piccoli azionisti. Ci sono punti che toccano direttamente la strategia della multinazionale sul territorio locale. Chiaramente, l’attenzione di molti si concentra intorno al progetto del gas “Argo-Cassiopea”. I manager hanno indicato che “l’installazione del gasdotto è prevista per il 2023”. I primi lavori, a terra, a seguito dell’autorizzazione comunale, sono partiti nel settembre dello scorso anno. Sono quelli preliminari e da poco è stata rilasciata un’ulteriore autorizzazione, attraverso la Regione. “L’avvio della produzione di gas è previsto nel 2024”, si legge tra le risposte ai quesiti posti da Fondazione finanza etica per conto di A Sud. “Argo-Cassiopea”, a livello nazionale, è tra i progetti sotto osservazione, per giungere ad un consistente sostegno alla produzione interna di gas, in una fase di forte instabilità, dovuta all’attacco russo all’Ucraina. “Il gas prodotto dal giacimento Argo-Cassiopea sarà immesso nella rete nazionale”, viene precisato. Regione e governo devono raggiungere un’intesa sulla suddivisione delle royalties, che Eni dovrà versare. L’amministrazione comunale vuole avere un ruolo, come ha spiegato in consiglio comunale l’assessore Terenziano Di Stefano. E’ stato chiesto di far parte del tavolo tecnico, che comprende appunto sia Palermo che Roma. Il sindaco Lucio Greco ha avuto contatti con l’assessore regionale Daniela Baglieri. Allo stato, sulla scorta della normativa in materia di produzioni di gas in mare, non si prevedono royalties da versare a Palazzo di Città. Sulle attività upstream, in ogni caso, l’azienda sembra contare, anche sul versante onshore. Per l’anno in corso, sono in programma “attività di manutenzione ai pozzi che prevedono l’utilizzo di un impianto dedicato. Inoltre, in accordo con il programma di decommissioning condiviso con gli enti competenti, è previsto nei prossimi anni l’utilizzo di un impianto per le attività di chiusura mineraria preliminare al ripristino dei siti”, così riporta il report. I manager dell’azienda hanno chiesto la proroga della concessione per i pozzi estrattivi locali fino al 2028. I sindacati, da tempo, vagliano il settore upstream dell’azienda e ritengono che l’investimento “Argo-Cassiopea” possa dare una vera spinta sia al diretto che all’indotto.

I dati forniti dall’azienda hanno confermato gli effetti delle difficoltà che si registrano nel comparto mondiale della raffinazione. “Le perdite delle società del settore Refining&Marketing sono dovute all’andamento significativamente negativo dello scenario di raffinazione che ha visto i margini dei prodotti rispetto alla materia prima petrolifera declinare su valori minimi storici”, è riportato. Tra tutte le aziende del gruppo, Raffineria di Gela registra perdite per 39 milioni di euro nel 2021 e risulta fra le meno toccate. In Sicilia, Milazzo ha segnato una flessione di 111 milioni di euro. I manager dell’azienda, nel corso di recenti incontri avuti con i sindacati, hanno confermato gli investimenti sul territorio e in raffineria si ripristinerà la parte dell’Ecofining colpita da un incendio, ad inizio anno, con l’obiettivo della piena produzione. Le aree sono state dissequestrate, dopo gli accertamenti condotti dalla procura.

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