“Equilibri di bilancio ancora a repentaglio”, revisori: “Senza atti finanziari stop a spese”

 
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Gela. “Equilibri di bilancio futuri ancora a repentaglio”. I professionisti del collegio dei revisori hanno delineato un quadro preoccupante dello stato dell’arte dei conti del municipio. Nelle oltre cinquanta pagine del parere rilasciato al rendiconto 2021, di fatto richiamano tanti punti critici già indicati nel tempo dalla Corte dei Conti. Il parere chiude mesi di verifiche e controlli. Per i revisori Santo Ferrarello, Fanino Pappalardo e Giuseppe Cambria, fino ad oggi sono mancati i “necessari accantonamenti” per debiti fuori bilancio e passività potenziali. La conseguenza è stata “una non corretta rappresentazione dei dati di bilancio determinando un diverso risultato di amministrazione”. Al contempo concludono spiegando che c’è “corrispondenza delle risultanze del rendiconto limitatamente ai fatti di gestione rappresentati nelle scritture contabili dell’ente”. Per i revisori, “rimangono salvi i rilievi, le irregolarità, le considerazioni e le proposte esposte”. Vanno approvati con celerità il rendiconto 2022 e il bilancio di previsione 2023-2025. Tra gli altri aspetti, sottolineano che già la Corte dei Conti “ha richiamato l’ente”. Dal parere non emergono soluzioni diverse dal piano di riequilibrio o dalla dichiarazione di dissesto.

Per un riequilibrio da mettere in atto nel corso del tempo bisognerà subito procedere all’approvazione del rendiconto 2022 e del prossimo bilancio 2023-2025. Allo stato, i revisori indicano lo stop “a porre in essere qualsivoglia operazione di spesa” se non dopo aver approvato gli atti finanziari. L’unica eccezione è per le spese obbligatorie. Le conclusioni rimangono assolutamente allarmanti per un ente comunale che lo scorso anno, in pochi mesi, è passato da una situazione finanziaria sempre indicata come favorevole ad una vera e propria emergenza. Un contesto economico che il sindaco Lucio Greco, prossimo al rientro, e la giunta, dovranno cercare di raddrizzare, almeno gettando le basi di un riequilibrio che sarà soprattutto la prossima amministrazione a dover orientare.

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