Ex discariche industriali, presentata interrogazione: 500 milioni per i siti orfani

 
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L'ex discarica industriale Cipolla

Gela. I fondi, che in totale ammontano a circa ventitré milioni di euro, sono stati stanziati e autorizzati, per la messa in sicurezza di due ex discariche industriali, presenti sul territorio. Per Cipolla e Marabusca si attendono interventi, ormai da decenni. Questa volta, a seguito di accordi di programma già sottoscritti, è Palazzo di Città a doversi fare carico di coordinare tutte le fasi. I primi cronoprogrammi erano stati stilati lo scorso anno. A che punto sono le procedure? La questione, lunedì prossimo, arriva in consiglio comunale. L’esponente del Movimento cinquestelle Virginia Farruggia ha presentato un’interrogazione. Proprio lo scorso anno, anche per altri siti contaminati del territorio regionale, l’assessore Daniela Baglieri aveva dato tempi precisi, anzitutto per concludere la progettazione. A Palazzo di Città, proprio questo è uno dei punti di maggiore difficoltà, visto che non ci sono tecnici interni che possono dedicarsi esclusivamente ad attività di questo tipo, peraltro assai complesse. L’ipotesi che si fece strada, era di un affidamento a società esterne, specializzate nella progettazione di interventi di bonifica e messa in sicurezza. Da allora, poco sembra essersi mosso. Farruggia chiederà in aula, al sindaco Lucio Greco e all’assessore Cristian Malluzzo, se si sia proceduto alla nomina del rup e alla definizione del documento preliminare all’avvio della progettazione. Le aree delle due ex discariche industriali sono tra le più a rischio, soprattutto a causa di una contaminazione che ha toccato gli strati sotterranei.

Lo smaltimento di sostanze pericolose e di scarti della produzione di idrocarburi avveniva senza alcuna preliminare impermeabilizzazione dei terreni. Solo di recente, si è proceduto a recintare la zona della discarica Cipolla, al cui interno spesso pascolavano le greggi dei pastori dell’area. Sempre lo scorso anno, il Ministero della transizione ecologica ha reso noto l’elenco dei siti orfani italiani, quelli dove sono previsti interventi di bonifica e messa in sicurezza. C’è l’intero territorio del Sin locale. Pochi giorni fa, dalla direzione generale “uso sostenibile del suolo e delle risorse idriche”, dello stesso ministero, è stato rilasciato il decreto che definisce i criteri per l’ammissibilità ai finanziamenti. Sono previsti fondi per 500 milioni di euro, dalle misure del Pnrr che riguardano proprio la bonifica dei siti contaminati. Le Regioni e le Province autonome hanno inoltrato l’elenco delle aree che vanno bonificate. Nella lista di quelli siciliani, è presente l’intera area del Sin di Gela. Con il decreto, appena pubblicato, è stata definita la check-list per valutare il rispetto di tutti i requisiti. Uno degli ultimi passaggi sarà poi un piano d’azione, che tocchi tutti i siti per le cui bonifiche sussistono i requisiti.

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