Fucili e pistole a Settefarine, torna in libertà il sessantottenne accusato degli spari

 
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Gela. Dopo il ventunenne Francesco Carfì, anche il sessantottenne Rocco Cinardi ritorna in libertà. Gli spari nel cuore di Settefarine. Sarà sottoposto al solo obbligo di firma. Sono entrambi accusati, insieme ai giovanissimi Stefano e Massimiliano Trubia, di tentato omicidio. Vennero arrestati a conclusione della lunga ricostruzione investigativa di una doppia sparatoria che, la scorsa estate, ebbe come teatro le strade di Settefarine. Presunte rivalità tra nuclei familiari e, alla fine, anche i colpi esplosi nel cuore del quartiere. Il giudice delle indagini preliminari ha accolto la richiesta dei difensori di Cinardi, gli avvocati Giuseppe Simonetti e Samantha Rinaldo, che chiedevano proprio la revoca degli arresti domiciliari. Allo stato attuale, in ogni caso, le indagini non sono ancora chiuse e i domiciliari, nelle scorse settimane, vennero concessi anche a Stefano e Massimiliano Trubia, difesi dai legali Carmelo Tuccio e Nicoletta Cauchi.

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