Geometra gelese morto nel torinese, investigatori valutano suicidio: auto incendiata

 
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Pietro Valora viveva da tempo in Piemonte

Torino. Sono iniziate le indagini per risalire alle cause del decesso del geometra gelese Pietro Valora. E’ quasi certo che il corpo carbonizzato, ritrovato due giorni fa all’interno di una Fiat Panda data alle fiamme, sia proprio del sessantenne. Pare fosse ancora vivo mentre l’auto bruciava. Lo provano le tracce di cenere ritrovate nella trachea. È quanto è stato accertato nel corso dell’autopsia, eseguita ieri dal medico legale Roberto Testi sui resti del corpo carbonizzato recuperato mercoledì mattina sul sedile posteriore della Fiat Panda, completamente distrutta dalle fiamme, in un frutteto sulla collina di Gassino Torinese in località Bardassano. Quei resti recuperati sul sedile posteriore dell’utilitaria dovrebbero appartenere proprio al gelese Pietro Valora, titolare anche di una piccola impresa edile, originario di Gela e da qualche tempo domiciliato a Chivasso. La certezza sulla sua identità arriverà soltanto dopo l’esame del Dna che il medico legale effettuerà grazie ai campioni prelevati dai resti del corpo. la compagna è stata ascoltata dai carabinieri. Avrebbe raccontato che Valora mercoledì era è uscito di casa al mattino, presto.

Il sospetto degli inquirenti è che Pietro Valora possa essersi suicidato. Quella del suicidio è la pista più accreditata. Anche se il sostituto procuratore di Ivrea, Alessandro Gallo ha aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti. Le cause del suicidio potrebbero essere dovute ad una situazione economica difficile. Si sospetta che Pietro Valora avesse contratto numerosi debiti. Gli accertamenti autoptici saranno importanti e gli investigatori proseguono le attività.

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