Gettoni e stipendi, i 5 Stelle alla guerra: accuse sui social e i consiglieri rinunciano a 3.600 euro

 
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Gela. Dopo il divorzio, è ancora guerra aperta tra i consiglieri del Movimento 5 Stelle e la giunta comunale. 3.600 euro già accantonati. Questa volta, l’oggetto del contendere sono i gettoni di presenza e le indennità dei tre assessori rimossi. Vincenzo Giudice, Virginia Farruggia, Simone Morgana e Angelo Amato insieme agli ex assessori Nuccio Di Paola, Pietro Lorefice e Ketty Damante hanno scelto di destinare una parte dei gettoni di presenza e delle indennità ad “un progetto avente utilità per la comunità di Gela”. Così, infatti, recita un comunicato ufficiale a firma dello stesso capogruppo Vincenzo Giudice. In totale, considerando gettoni e indennità percepite da consiglieri ed ex assessori fino a dicembre, la somma arriva a 3.600 euro. Una decisione resa nota mentre infuria ancora il dibattito, soprattutto sui social network.

Le accuse sui social. Il vice sindaco Simone Siciliano ha accusato gli assessori appena rimossi “d’ipocrisia”. Non avrebbero accettato il taglio degli stipendi nonostante l’impegno suo e del sindaco Domenico Messinese a dare seguito all’atto d’indirizzo presentato diversi mesi fa dai consiglieri comunali di Gela Città. Allo stesso tempo, però, tra le motivazioni ufficiali che hanno determinato l’espulsione del sindaco dal Movimento 5 Stelle c’è proprio il mancato taglio di stipendi ed indennità. Insomma, la guerra politica tra i grillini si combatte anche a suon d’indennità e stipendi. 

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