Ghelas, Una Buona Idea: “Vogliamo incontrare lavoratori, proroghe tengono sospesi tutti”

 
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Giudice e i consiglieri Faraci e Sincero

Gela. La municipalizzata Ghelas si salva solo attraverso un contratto che consenta di programmare su un lungo periodo. Ci sono nuove tensioni tra i dipendenti dell’azienda, confermate anche dall’assemblea di ieri. La proroga non dà sicurezza e le condizioni finanziarie del municipio non assicurano sbocchi concreti. I civici di “Una Buona Idea” sono stati sempre convinti che si sarebbe dovuto procedere con il contratto già prima che si manifestasse la crisi finanziaria del Comune. “Non avevamo dubbi e fin dal primo momento avevamo chiesto espressamente, tramite il nostro consigliere Faraci, che venisse sottoscritto un nuovo contratto. La sottoscrizione di un nuovo contratto avrebbe evitato preoccupazioni e malumori ai lavoratori della Ghelas ed avrebbe consentito, agli stessi lavoratori, di avere quelle garanzie che oggi non hanno. Lo avevamo chiesto, lo avevamo detto, lo avevamo previsto, ma a nulla è valsa la proposta e la battaglia in consiglio. Cronaca di una morte annunciata – fanno sapere i civici – lo avevamo detto quando non c’era nemmeno l’ombra delle difficoltà finanziarie dell’ente. Oggi che il Comune è sprofondato nelle difficoltà che conosciamo, la Ghelas rischia di essere travolta, quando, invece, oggi avrebbe potuto beneficiare di un contratto triennale e per ciò stesso eliminare il rischio, oggi concreto, di qualsivoglia coinvolgimento a tutto danno della sopravvivenza della partecipata e della sopravvivenza professionale dei dipendenti”.

L’attesa estrema decisa dall’amministrazione, che si avvale costantemente di proroghe per Ghelas, non convince i civici. “Si è ritenuto di non prendere in considerazione la nostra proposta e oggi lo scenario che si sta verificando è esattamente quello che avremmo voluto evitare. Una partecipata del Comune che rischia di naufragare per colpe che dovranno essere precisamente ascritte a chi ne è responsabile. Una partecipata nelle cui casse, allo stato, mancano 241 mila euro dovute dal Comune e stipendi ai lavoratori non corrisposti per tempo.
Questo è il risultato della scelta compiuta allora, tra ennesima proroga o nuovo contratto della Ghelas. Quale era quindi, considerato lo sfacelo di oggi, la scelta più saggia? Non avevamo dubbi allora e non ne abbiamo ora – continuano -ma immaginare che sarebbe bastato intraprendere la strada da noi proposta per consentire ai lavoratori, che ringraziamo per l’impegno prezioso che mettono nel loro lavoro, di non dovere subire quel che stanno subendo. Non ci piace e distorce i principi fondanti in materia di tutela dei lavoratori. Sicuramente, nelle scelte che si è ritenuto di compiere, più di qualcosa non ha funzionato, lo dicono i fatti”. Con le proroghe, per i civici, l’amministrazione si limita a tenere “sospesa” la multiservizi. “Sul tema non abbiamo cambiato visione, la nostra posizione è stata sempre chiara – concludono i dirigenti di “Una Buona Idea” – le proroghe altro non sono che un modo per tenere in uno stato di sospensione perenne i lavoratori e quindi ora come allora spingeremo perché si arrivi alla definizione di un nuovo contratto e in giornata chiederemo un incontro con i dipendenti della Ghelas”, concludono.

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