Giudice contro Candiani, “mi ha diffamato”: per Senato c’è immunità, sollevato conflitto

 
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Giudice e il senatore Candiani

Gela. “Una diffamazione”, almeno secondo l’imprenditore Antonio Giudice, tra i primi a portare la Lega in città, partito per il quale si candidò anche a primo cittadino. Lo stesso Giudice, rappresentato dall’avvocato Angelo Cafà, ha avviato una causa civile nei confronti del senatore salviniano Stefano Candiani, ritenuto responsabile di averlo diffamato.

Nel periodo delle amministrative di due anni fa, Candiani, scelto per portare avanti il partito in Sicilia, rilasciò un comunicato stampa, facendo espressamente riferimento ad un esclusivo interesse di Giudice per le “poltrone”, definendolo “millantatore”. La difesa del senatore ha sollevato l’immunità parlamentare. Il giudice Flavia Strazzanti, lo scorso anno, escluse però che ce ne fossero i presupposti. Quanto riportato nel comunicato, per il giudice, non è riferibile all’attività parlamentare. Il Senato, con una deliberazione, ha stabilito che le dichiarazioni del leghista sono coperte da immunità parlamentare. Il legale di Giudice, davanti a due pronunce del tutto opposte, quella del magistrato e il deliberato del Senato, ha sollevato il conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, sostanzialmente chiedendo che sia la Corte Costituzionale a pronunciarsi. Sarà il giudice a valutare se la questione vada trasmessa.

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