Boscaglia esclusivo: felice per il mio Trapani, amareggiato per i tifosi gelesi

 
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Gela. Le vacanze natalizie le trascorrerà nella sua città, a Gela, con la famiglia e gli amici di sempre. Per mister Roberto Boscaglia, allenatore del Trapani, questo sarà un Natale da secondo in classifica nel Campionato di Prima Divisione a soli tre punti dalla capolista Siracusa.

Un bel traguardo per l’allenatore gelese, da qualche anno legato in maniera indissolubile alla società granata. Noi del Quotidiano di Gela l’abbiamo incontrato per scambiare non solo gli auguri di un sereno Natale a un nostro concittadino, ma anche per qualche piccola battuta sul campionato.

Mister, incominciamo subito con i botti anticipati di fine anno: Mi riferisco a quel sette a zero rifilato al Bassano nell’ultima partita del girone d’andata.

“Che dire, sicuramente un risultato eclatante. Tuttavia la prestazione della squadra non è stata diversa dalle altre. Abbiamo concretizzato tutte le occasioni che ci sono capitate, in altre partite, invece, abbiamo creato tanto e raccolto poco. A Bassano la gara si è messa subito bene con i primi due gol a freddo. Avevamo preparato la partita bene e ci aspettavamo una squadra difficile da incontrare, fortunatamente tutto è andato per il verso giusto”.

Secondo posto in classifica a sole tre lunghezze dall’altra squadra siciliana, il Siracusa. Se lo sarebbe aspettato a inizio stagione?

“Speravamo di far bene, ma a dire la verità non certo così bene. Strada facendo, però, abbiamo visto che ce la possiamo giocare con tutti, nessuno ci ha mai messo sotto. Certe partite non sono andate per il verso giusto solo per colpa della sfortuna. I punti potevano essere anche di più. Siamo contenti ugualmente, mancano dodici punti per raggiungere la quota salvezza e siamo sereni, il gruppo è compatto e vogliamo continuare il nostro campionato senza stress”.

Non le chiedo di svelarci il segreto del vostro successo, tanto non lo dirà mai! Ci dica almeno qual è il giusto mix d’ingredienti che deve avere una squadra vincente.

“Quando sono arrivato a Trapani ho subito chiesto di avere carta bianca su tutto. Gli acquisti dei giocatori, le cessioni e tutto quello che riguarda l’aspetto tecnico sono gestite da me. Ho avuto la fortuna di trovare nel Presidente Morace una persona meravigliosa che si è subito fidata delle mie idee e delle mie capacità. Non ci fa mancare nulla e di questo lo ringrazio sempre. La città poi è splendida, siamo sereni, lavoriamo bene e concentrati. Questi elementi, oltre ovviamente alle capacità tecniche e soprattutto morali dei giocatori, costituiscono il giusto mix d’ingredienti per vincere”.

Questo, come possiamo definirlo, modello Boscaglia, questa sua capacità di trasmettere tutto alla sua squadra, l’assoluta dedizione dei suoi giocatori, è una caratteristica unica nel panorama di Prima Divisione.

“Il merito è dello staff che mi sono costruito in questi anni. Sono uomini che ragionano come me, ma attenzione, questo non significa che non siano esseri pensanti. Tutt’altro, sono seri professionisti con cui mi confronto quotidianamente per raggiungere gli stessi risultati. C’è una linea di condotta da seguire, che non può essere oltrepassata da nessuno, né dai più grandi, né dai più piccoli”.

Gli sportivi gelesi la stanno seguendo con ammirazione ma anche con un pizzico di amarezza dopo la scomparsa del calcio professionistico in città. C’è qualcosa che vorrebbe dire in merito alla vicenda?

Sospiro. “Per due cose era conosciuta Gela: Il Petrolchimico e la squadra di calcio. Una cosa bruttissima e l’altra bellissima. Hanno preferito lasciare in vita quella brutta e uccidere quella buona. Sono davvero amareggiato, si prospettava un grande derby quest’anno tra Gela e Trapani, è un peccato che ciò non sia accaduto. Credo che tutto parta dalla politica gelese. Come si fa a far morire il calcio a Gela? Sono davvero afflitto da quello che è successo, io che amo la mia città, nelle mie vene scorre il giallorosso, sono nato e cresciuto qui, e mi fa rabbia vedere la mia città soffrire”.

Si avvicina Natale e il nuovo anno. Cosa metterà sotto l’albero?

“Il regalo me lo sono già fatto. Professionalmente sto vivendo un bel momento qui a Trapani, spero di raggiungere quanto prima la salvezza e poi chissà. Sono sereno, quindi, ho anche portato la mia famiglia e sto benissimo, questo è il mio regalo. A coloro i quali, invece, in questo momento non sono felici, auguro tanta serenità e gioia. Tutti hanno il diritto di vivere un Natale felice e spensierato”.

Ci vediamo allora a fine stagione per un’intervista in esclusiva come allenatore del Trapani in serie B?

“Per quanto riguarda l’intervista a fine stagione non c’è problema, per l’ultima lettera che ha pronunciato insomma, vediamo!”

Buon Natale mister e in bocca al lupo per il girone di ritorno.

“Buon Natale anche a voi e a tutti i lettori del Quotidiano di Gela e crepi il lupo!”.

 

 

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