Gli operai dell’indotto fermano il consiglio, “avete distrutto la città e fate accordi con Eni”

 
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Gela. “Non si doveva perdere neanche un posto di lavoro e, oggi, dobbiamo sopportare l’ingresso in fabbrica di operai che non hanno mai visto la raffineria.

Padri di famiglia senza occupazione ed Eni da’ appalti ad aziende che utilizzano manodopera esterna”.

La protesta in aula. Dopo mesi di tregua, gli operai dell’indotto sono ritornati a protestare in consiglio comunale. “Se il sindaco non riesce a fermare questa situazione – hanno detto – allora, ha già perso le chiavi di questa città. Non si fa occupazione con gli spot pubblicitari”. Il consigliere indipendente Carmelo Casano, ad inizio seduta, ha chiesto di dare parola ai lavoratori presenti in aula. Molto critici verso l’amministrazione, il consigliere Maria Pingo oltre al capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta. Un monitoraggio complessivo sul personale in servizio in raffineria è. Stato chiesto dal forzista Salvatore Scerra. “I controlli li facciamo – ha detto il sindaco Domenico Messinese – adesso, valuteremo se le vostre accuse sono effettive. Abbiamo più volte scritto ufficialmente per avere un incontro con il premier Matteo Renzi”. “Avete distrutto la città – hanno accusato gli operai – avevamo fiducia in voi e avete fatto solo gli accordi di favore con Eni”. A protestare, c’erano anche gli operatori del trasporto disabili, fermi da oltre un anno. Per Giuseppe Ventura di Adesso Gela, però, c’è necessità di “una legge speciale per Gela”. “Lei ha sbagliato a dare una delega in bianco al vicesindaco Simone Siciliano sul caso Eni – ha proseguito Ventura – mi viene da pensare, addirittura, che in base alla storia professionale Siciliano sia incompatibile”. Fare tutto il possibile per un indotto davanti al fronte del baratro, è questa la linea suggerita da Carmelo Casano. “La città è in ginocchio, i giovani, compreso mio figlio, sono pronti a lasciarla. Sosteniamo questi lavoratori, se possibile anche attivando mutui per avere fondi a disposizione”. Di crisi perenne ha parlato il capogruppo della Lista Musumeci, “quasi quattromila gelesi hanno lasciato la città, non stiamo riuscendo a dare risposte”. Il capogruppo del Megafono Sara Bonura ha chiesto al sindaco di avere i dati sugli operai attualmente impegnati in fabbrica ma, allo stesso tempo, ha voluto chiarimenti sulle ragioni che hanno condotto a tagliare fuori gli operatori del servizio trasporto disabili. “Purtroppo – ha spiegato – l’assessore Licia Abela non riesce a fornire alcun.chiarimento”. Per Angelo Amato del Movimento cinque stelle, “la green refinery di Eni è semplicemente un bluff per bloccare qualsiasi opera di bonifica”.

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