Greco-civici, in serata vertice “Una Buona idea”: nuova prova in aula dopo le tensioni

 
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Il gruppo di "Una Buona Idea"

Gela. Probabilmente faranno chiarezza, domani sera, in aula consiliare, quando si dovranno discutere il piano economico finanziario e il provvedimento sulle tariffe Tari. In questi giorni, i rapporti tra il sindaco Lucio Greco e il gruppo civico di “Una Buona idea” non sono certamente ai massimi. Il segretario Rino Licata ha messo dei confini netti, i civici infatti non sono intenzionati ad assistere ad un’eventuale riorganizzazione della giunta, con un rafforzamento di gruppi già rappresentati, con in testa Forza Italia e “Un’Altra Gela”. Non una sindrome da accerchiamento ma la richiesta di avere “equilibrio”, in una fase peraltro piuttosto condizionata dalla campagna elettorale. Greco, però, ha risposto con toni perentori e ha invitato i civici, che in giunta fanno riferimento al vicesindaco Terenziano Di Stefano, a non farsi trascinare solo da ragionamenti che toccano “giochi di potere”. In serata, proprio i civici si sono riuniti, nella sede di corso Aldisio, dove da mesi hanno aperto uno spazio per la condivisione con la città. Chiaramente, sembra che nessuno abbia gradito le affermazioni dell’avvocato Greco, che sono state veementi e dirette. “Una Buona idea”, fino ad oggi, non ha mai fatto mancare il sostegno all’amministrazione comunale, anche in fasi piuttosto calanti. Il vicesindaco Di Stefano e i consiglieri comunali Davide Sincero e Rosario Faraci sono stati in prima fila, non solo rispetto all’attività istituzionale ma anche nel tentativo di arrivare ad una soluzione duratura a crisi di maggioranza, che si susseguono quasi periodicamente. Sono stati loro a spingere per una verifica di maggioranza, già prima che si ponesse l’ostacolo dei numeri, che non ci sono, in consiglio comunale.

Da Greco, forse, si sarebbero attesi un’apertura maggiore e un’equidistanza politica nei rapporti con gli alleati, senza farsi attirare troppo nell’orbita forzista. I civici, del resto, non scartano neppure la soluzione di un allargamento, che possa consentire di avere più “punti” in aula. Hanno parlato espressamente di un eventuale dialogo con il Pd, prima che ci fosse la dipartita del governo Draghi. In serata, hanno tirato le fila del ragionamento e sicuramente con l’avvocato Greco non c’è mai stato un vero idillio. Non si sono posti contro, a priori, neanche al progetto di un secondo mandato dell’attuale primo cittadino, anche se l’opzione appare ancora piuttosto embrionale. Una separazione netta sarebbe uno scossone difficile da sostenere per la giunta del sindaco. Domani, in aula, forse si capirà qualcosa in più.

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