Greco ha le “carte” per ripresentarsi? Costa: “Vedremo l’evolversi, nessuno ha certezze”

 
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Gli assessori Mpa Costa e Liardi

Gela. Il possibile election day di giugno, che quindi farebbe slittare di un paio di mesi la scadenza finale per le urne delle prossime amministrative, sembra stia producendo una sorta di “riflessione” generalizzata. La stanno facendo nell’agorà, progressisti, civici e moderati, così come non ci sono troppe insistenze a chiudere in tempi stretti nell’enigmatico centrodestra, alla ricerca dell’algoritmo giusto che faccia quadrare i conti. A Palazzo di Città, il sindaco Lucio Greco, da settimane, sembra impegnato a verificare se potrà raggiungere lo status necessario ad aprire la linea dei partiti. I suoi alleati, almeno quelli dello “zoccolo duro”, vorrebbero costruire un ponte ideale che consenta la tanto agognata “continuità amministrativa”. I partiti, specialmente quelli del centrodestra, ad oggi non hanno dato grandi chance di manovra. Per l’avvocato, la presenza in giunta di sigle come Azione e l’Mpa potrebbe essere un appiglio, in una strategia magari da sviluppare fuori dai blocchi (l’agorà e il centrodestra di FI, Fratelli d’Italia, Dc e Lega). Proprio i forzisti, ieri, hanno messo un ulteriore carico pesante sul tavolo di potenziali discorsi trasversali con la giunta. Il riconfermato leader provinciale Michele Mancuso ha messo alle spalle da tempo l’esperienza “arcobaleno” inaugurata cinque anni fa e i contatti tra l’assessore regionale Marco Falcone e i pro-Greco li cataloga all’indice delle “amicizie personali”. Se i vertici locali di Azione vogliono anzitutto costruire un nucleo solido, che sarà la base della lista, per poi vagliare il finale del capitolo amministrativo; tra gli autonomisti dell’Mpa nessuno sembra poter dare vere certezze al sindaco. “Vedremo l’evolversi della situazione”, spiega brevemente l’assessore ai sevizi sociali Ugo Costa. Lui stesso e l’avvocato Ivan Liardi (che ha la delega all’ambiente) sono la quota lombardiana nella giunta di fine corsa. Non è da escludere che possano decidere di rimanere fino alla conclusione naturale del mandato e comunque stanno cercando di finalizzare tutto ciò che è possibile nei loro settori, assai delicati, nonostante difficoltà e risorse veramente centellinate. Il dissesto pesa su tutti gli uffici del municipio, nessuno escluso. “Magari – precisa Costa – la scelta dell’election day dà più tempo per le scelte. Tanti criticano la posizione dell’Mpa ma ad oggi nessuno mi sembra possa dire di essersi portato avanti. Nell’area progressista e civica, la decisione non è a portata di mano. Anche nel centrodestra le riflessioni non sono affatto concluse. In questa fase, non ci sono vere certezze né coalizioni definite con i rispettivi candidati”. L’Mpa, nello scacchiere locale, può incidere e non poco. Lo sa Greco ma lo sanno pure i tanti esponenti che si stanno muovendo fuori dai blocchi.

“Federico? I rapporti sono buoni – dice ancora Costa – ma non è mai stato avviato un ragionamento tra noi autonomisti e il suo gruppo”. Un patto bis con il sindaco Lucio Greco, in questa fase pista che non appare tra le più battute, potrebbe riprendere quota solo se i lombardiani ritenessero concrete le “carte” in mano al primo cittadino. Ad oggi, prevalgono le perplessità e gli autonomisti sembrano puntare ad un progetto che possa dare risalto al gruppo e competere fino alla fine per il municipio. Accordi “mutualistici” senza una base forte non intendono farne e pare che la posizione sia piuttosto condivisa. “In una fase come questa – conclude Costa – tutto è in divenire. Ciò che si dice può essere smentito già un’ora dopo e chiaramente non ci sono ancora veri punti di riferimento, per nessuno”.

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