I rimpianti di Ammirata: “Gela merita il grande calcio ma con progetti seri”

 
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Gela. Si è preso un anno sabbatico, pur avendo ricevuto due proposte per allenare in serie D. Ma senza progetto serio, e questo vale anche per le società nissene, non si va da nessuna parte.

Fofò Ammirata lo ribadisce spesso nell’intervista che ci rilascia seduti in un tavolo di bar. Si è dedicato a coordinare il settore giovanile del Macchitella calcio ma il suo sogno è quello di rivedere una squadra di calcio che sappia catalizzare nuovamente l’attenzione e la passione dei tifosi. Nissa, Gela e Atletico Gela rischiano un’altra stagione da anonimi, in campionati dilettantistici senza appeal. “Tuccio lo aveva capito per tempo – dice – dopo cinque anni aveva compreso che una squadra nasce, cresce ed ha bisogno di rinnovarsi, altrimenti muore. Il presidente Tuccio lanciò dei segnali precisi che non vennero però accolti. Il mio sogno è quello che il calcio possa nuovamente rinascere, sia a Gela che a Caltanissetta”.

Meglio avventurarsi subito in una serie D dispendiosa economicamente ma più allettante o ripartire dal basso programmando?

“Dipende da quale è il progetto – dice – conta solo quello. Si cominci dai giovani e dai settori giovanili. Lo scorso anno ho ricevuto alcune proposte interessanti per allenare in serie D ma alla base non c’era nulla. E dopo aver allenato 5 anni il Gela, 5 anni a Palermo e 3 a Licata se non ci sono progetti seri è inutile avventurarsi. Gela deve svegliarsi e tornare quantomeno quinto polo calcistico dell’isola dopo Catania, Palermo, Trapani e Messina. A Caltanissetta c’è una persona competente come Peppe Anzaldi che può dare ancora tanto”.

 

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