“I soldi dell’accordo di programma possono aumentare”, Turano all’Ars: Arancio, “lavoriamo insieme”

 
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Gela. Una bozza dell’accordo di programma, da ufficializzare insieme al nuovo governo, è in mano all’assessore regionale Girolamo Turano che, questa mattina, è stato sentito in commissione attività produttive all’Ars. Insieme a lui, il deputato dem Giuseppe Arancio, primo firmatario dell’interrogazione con la quale si chiedono spiegazioni al governo regionale circa le somme messe a disposizione, a copertura dello stesso accordo di programma e dell’area di crisi complessa. Per ora, solo venticinque milioni di euro, che hanno fatto scattare il campanello d’allarme. Solo dieci milioni dalla Regione, peraltro da reperire nel fondo già destinato alle zone franche della legalità. Sono 476 le proposte di investimento selezionate da Invitalia, un dato confermato da Turano. “Abbiamo presentato l’interrogazione – spiega Arancio – perché riteniamo che la città non possa permettersi di perdere strumenti di finanziamento come l’accordo di programma e l’area di crisi complessa. E’ necessario che politica e parti sociali lavorino insieme. Con la fine dei lavori della nuova green refinery, anche l’indotto Eni sarà di nuovo a rischio”.

L’audizione in commissione. L’interrogazione di Arancio porta anche le firme del capogruppo dem all’Ars Giuseppe Lupo e di altri esponenti del gruppo consiliare. “Turano, delegato dal presidente Nello Musumeci – spiega ancora Arancio – è stato chiaro. Le somme stanziate sono solo una parte iniziale. Il vero banco di prova sarà il confronto con il nuovo governo nazionale, che si deve ancora insediare. L’assessore ha confermato che, una volta nominati i nuovi ministri, chiederà subito un incontro, nel tentativo di chiudere l’intero iter e definire le somme da destinare agli investimenti nell’area di crisi complessa”. In realtà, negli ultimi tempi non sono mancati gli scontri tra sindacato e amministrazione comunale. I confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno spesso criticato l’accordo finanziato con soli venticinque milioni di euro, che rischia di far saltare tutto. L’amministrazione comunale, con il sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano, per tutta risposta ha disertato gli incontri organizzati dai confederali della triplice.

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