I soldi di Eni, confronto in municipio: la giunta punta ancora sulla logistica a mare, pronto uno studio preliminare

 
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Gela. L’asse portante rimane sempre quello della portualità e della logistica, con Eni che potrebbe anticipare ulteriori tranche dei trentadue milioni di euro delle compensazioni, previsti nel protocollo d’intesa

del novembre di tre anni fa.

L’incontro in municipio. Sono questi i particolari principali che emergono dalla conferenza dei capigruppo, convocata in municipio dal presidente Alessandra Ascia. Una sorta di resumé di ciò che, fino ad ora, è stato fatto, nel tentativo di non perdere i soldi della multinazionale. Entro fine mese, dovrebbe essere presentato un progetto preliminare, di massima, da utilizzare nell’iter ministeriale per raggiungere l’obiettivo di strutturare un vero e proprio sistema logistico in mare, compreso l’eventuale yard per la fabbricazione. Lo studio è stato commissionato dall’amministrazione comunale ad una società specializzata nel settore. Intanto, il vicesindaco Simone Siciliano, che fin dall’inizio segue il dossier, ha confermato che con i soldi delle compensazioni minerarie che Eni ha versato alla Regione verrà finanziato il progetto di rifacimento della zona di Porta Vittoria. La fase tecnica è già in stato avanzato. I trentadue milioni, invece, non verranno utilizzati solo per l’aspetto legato alla logistica a mare, ma si prevedono finanziamenti per strutturare una rete sociale e per interventi nelle periferie. Nel corso del dibattito tra consiglieri e amministrazione comunale, sono arrivate ulteriori proposte, dagli interventi nell’area di Montelungo, come chiesto dal capogruppo Pd Vincenzo Cirignotta, alla costituzione di un fondo economico da destinare ai giovani locali che scelgano di lasciare la città. Una provocazione, quest’ultima, lanciata dal consigliere Carmelo Casano che ha denunciato lo stato di assoluta precarietà occupazionale sopportato da tanti giovani locali. Rimane in piedi anche la pista che potrebbe portare ai lavori per il completamento del lungomare Federico II di Svevia. Bisognerà solo capire se si tratti della solita lista dei sogni oppure di opere che potranno effettivamente vedere la luce.

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