La faida di mafia, l’omicidio di Vincenzo Cocchiara e le accuse al boss Alessandro Emmanuello: si chiude il processo bis

 
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Gela. Dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta non sono arrivati nuovi elementi investigativi rispetto al cinquantenne Alessandro Emmanuello.


La faida tra cosa nostra e stidda. Così, ad ottobre, arriverà il nuovo verdetto sul presunto coinvolgimento del boss nell’omicidio di Vincenzo Cocchiara e nel tentato omicidio di Vincenzo Lauretta. Fatti di sangue che si legano alla guerra di mafia scoppiata nei decenni scorsi in città. Emmanuello, difeso dall’avvocato Michele Fazio, è già stato condannato all’ergastolo per il duplice omicidio degli allora vertici della stidda locale, Orazio Coccomini e Salvatore Lauretta. I giudici della Corte di Cassazione, invece, hanno annullato la sua condanna solo limitatamente all’azione di fuoco contro Vincenzo Cocchiara e Vincenzo Lauretta. Non ci sarebbero stati tutti i necessari elementi per collegare il cinquantenne alla spedizione di morte. Contrasti sarebbero sorti anche nelle dichiarazioni rilasciate dai collaboratori di giustizia. Dopo l’annullamento della condanna all’ergastolo deciso dai giudici romani di Cassazione, Emmanuello è sotto processo davanti ai magistrati etnei della Corte di Assise d’appello di Catania. Dubbi nella ricostruzione sono sorti circa la riconducibilità di un possibile concorso nell’omicidio proprio di Vincenzo Cocchiara e nel tentato omicidio di Vincenzo Lauretta, vero obiettivo dei killer a Capodanno di trent’anni fa. Così, ad ottobre, i giudici catanesi potrebbero già emettere il loro verdetto. Nel procedimento penale, sono parti civili di familiari di Vincenzo Cocchiara, rappresentati dagli avvocati Carmelo Tuccio, Giovanni Cannizzaro e Giuseppe Ferrara.

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