I vertici di Eni arrivano in città, primi incontri per il piano di riconversione

 
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Gela. I vertici nazionali del colosso energetico Eni saranno oggi in città per effettuare una verifica dell’avvio del progetto di riconversione della fabbrica che prevede un investimento di 2,2 miliardi di euro sottoscritto al Mise il 6 novembre scorso.

Non trapelano indiscrezioni sui nomi dei manager ma l’azienda del cane a sei zampe fa sapere che si lavora per definire la prima parte del progetto che prevede lo sviluppo di un piano di azioni. Un impegno che garantisce una forza lavoro dell’indotto di 600 unità e l’avvio della formazione per 100 dipendenti della Raffineria. Saranno sottoposti a corsi teorico-pratico mirati ad incrementare le conoscenze e ottenere il lasciapassare per operare anche in altri siti Eni. Altri cento unità saranno impiegate a supporto delle iniziative che avvierà l’Enimed. Intanto, tra le isole della fabbrica di contrada Piana del Signore, cominciano ad intravedersi i primi interventi dopo l’accordo sancito al ministero dello Sviluppo economico che prevede l’addio all’attività di raffinazione del petrolio per avviare una produzione di biocarburante dall’olio di palma e la coltivazione di Guayule. La canna fumaria dell’ormai ex centrale termica è stata demolita mentre sono iniziate le bonifiche nella vasca, ribattezzata “Black hall” dagli inquirenti della magistratura e dai militari della capitaneria di porto, ricadente nella zona 2 della Raffineria. “Sono state presentate le richieste autorizzative agli enti competenti”, fanno sapere dall’Eni mentre il progetto off-shore ha già ottenuto il via libera dal Mise col rilascio della concessione mineraria”. Il progetto di 2.2 miliardi di euro prevede una serie di misure di compensazione per la città e la calendarizzazione degli interventi per la riconversione green della raffineria.

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