Il blitz nell’ovile di contrada San Leo, sequestrati fucili e una Smart rubata: la difesa di Trubia al riesame

 
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Gela. Slitta il verdetto sul ventinovenne Davide Trubia. Nelle scorse settimane, gli agenti di polizia, dopo un blitz tra le campagne

di contrada San Leo, hanno sequestrato due fucili, risultati rubati, e una Smart, anche questa sottratta al proprietario.

La difesa al riesame. La perquisizione è scattata all’interno di un ovile, riconducibile proprio a Trubia. Il suo difensore di fiducia, l’avvocato Salvo Macrì, si è rivolto ai giudici del riesame di Caltanissetta. Nei prossimi giorni, i magistrati nisseni si pronunceranno sulle richieste del difensore, che potrebbe chiedere una misura diversa da quella degli arresti domiciliari. Per questa ragione, il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Ersilia Guzzetta e Tiziana Landoni, ha optato per un rinvio del rito per direttissima, scattato ai danni di Trubia subito dopo l’arresto effettuato dai poliziotti. Il ventinovenne, comunque, si è difeso, sostenendo di non sapere nulla né dei fucili né dell’auto.

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