Il gattopardismo del Gela, la dirigenza decide…di non decidere

 
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Gela. Tanto tuonò… che non piovve. Nel Gela Calcio rimane tutto com’è. Neanche la mortificazione del 7-1 di Paternò è servito a dare una scossa. Due riunioni in meno di 48 ore sono servite a partorire un comunicato vago, dove non si fa nessun accenno alla crisi sia tecnica che dirigenziale, perché si questo si tratta, pur volendo negare l’evidenza che tutti conoscono.

In una nota il club comunica che “ieri, al termine di un lungo e sereno confronto, il consiglio di amministrazione della società biancazzurra ha deciso di rinnovare la fiducia al presidente Maurizio Melfa. La decisione è stata presa affinché il massimo dirigente del club, assieme all’attuale assetto societario, possa portare avanti tutti i progetti sportivi in cantiere e la massima competizione regionale con onore e rispetto per tutti gli appassionati che seguono da anni la squadra che rappresenta la città di Gela. Una rinnovata unione, già solida ma nata appena sei mesi fa, che attraverso la fusione di due società giovani e ambiziose intende programmare con attenzione e amore per i colori biancazzurri il progetto sportivo biancazzurro”.

Nessuno si assume le responsabilità di quanto accaduto. Nessuno che  abbia chiesto scusa per la batosta del Falcone-Borsellino, a parte Gambuzza e Di Martino. Nessun accenno al malumore della piazza, alle contestazioni, al mancato mercato.

Nessuno dice che il tecnico Fausciana il giovedì non riesce neanche a disputare un test 11 contro 11, se non inserendo qualche allievo per completare gli organici. Un conto che Gambuzza marchi il giovedì Lo Giudice da avversario, un conto un ragazzino di 15-16 anni…

A Paternò diversi giocatori (Martinez, Alves ed altri) hanno giocato in condizioni precarie per acciacchi stagionali. Roba normalissima ma che diventa emergenza nel Gel.a Con una panchina fatta di giovani senza esperienza. Non siamo a fine stagione ma ad inizio di un girone di ritorno che senza interventi si trasformerà in una sofferenza atroce.

Un aspetto sottovalutato riguarda anche chi è rimasto. Con quali motivazioni scendono in campo la domenica anche quei “senatori” che a dicembre hanno detto no a proposte allettanti? La Nissa voleva Lo Giudice, Paternò e Modica Gambuzza e Martinez, ovvero i pezzi pregiati del Gela. Tenere unito il gruppo rimasto e motivarlo sarà il primo compito di Fausciana, che potremmo definire allenatore “aziendalista”, che accetta insieme al ds Alessandro Bonaffini le scelte societarie pur sapendo alle difficoltà cui andranno incontro.

I play off sono già fuori dai pensieri in questo momento (in ogni caso il Gela oggi ha 12 punti in meno della seconda e non li disputerebbe) eppure il mercato degli svincolati è ancora aperto e attivo. La società però preferisce il silenzio stampa e parla di “clima sereno”. A noi risulta ben altro…

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