Il maxi debito da 12 milioni di euro non è coperto, Ato va dai giudici: “Accordo mai ratificato”

 
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Gela. Maxi debito estinto? Assolutamente, no. Nel gennaio di due anni fa, l’ex giunta del sindaco Domenico Messinese, con il sì degli allora assessori Simone Siciliano e Fabrizio Morello, aveva emesso un provvedimento che, almeno in apparenza, sembrava aver chiuso la partita con l’Ato Cl2 in liquidazione. L’ente gestito dal commissario Giuseppe Panebianco deve incassare somme per almeno dodici milioni di euro. Soldi che il Comune deve all’ambito per una serie di servizi e conferimenti nella discarica Timpazzo. Almeno in base a quella delibera di giunta, il Comune si sarebbe impegnato, per un periodo di trent’anni, a gestire la fase post-operativa delle vasche dismesse nel sito di conferimento, sostanzialmente accollandosi ogni costo e compensando in questo modo il maxi debito da dodici milioni. Quell’accordo, però, non è mai stato ratificato. “Accordo? Non c’è mai stato nessun accordo ufficiale. Almeno, io non ne conosco”, spiega il commissario Giuseppe Panebianco. A due anni di distanza, nelle casse dell’Ato mancano ancora i dodici milioni di euro e per questo motivo i legali dell’ente si sono rivolti ai giudici del tribunale delle imprese di Palermo. “Io devo fare gli interessi dell’Ato – dice ancora Panebianco – so che venne firmata una delibera di giunta, che però è rimasta tale. Non c’è mai stato un accordo ratificato”.

Il commissario liquidatore intende ottenere quelle somme e adesso la questione verrà affrontata davanti ai giudici. “Teniamo una linea di condotta uguale per tutti i comuni – conclude Panebianco – a noi non risulta che quella delibera sia mai stata ratificata da qualcuno. L’unica cosa certa è che il Comune di Gela deve versare dodici milioni di euro. Spero che la vicenda possa trovare una soluzione”. Una nuova tegola finanziaria su un ente che non gode certo di buona salute.

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