Il Piano regolatore delle polemiche e la Vas crea tante fratture: chi ha ragione?

 
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Gela. Le prescrizioni inserite nella procedura Vas (Valutazione ambientale strategica) hanno creato una spaccatura di giudizio tra gli ambientalisti della Lipu e i consiglieri comunali.

La Vas che divide. Questi ultimi avevano criticato il documento che pone prescrizioni di forte impatto sul territorio e, soprattutto, sul paesaggio agrario e naturale, accusando la Regione di volere bloccare l’economia del territorio e, in particolare, lo sviluppo del comparto agricolo. Hanno, invece, un’opinione discordante gli esponenti della Lipu che esaltano la Vas parlando di “procedura che porta al Prg (Piano regolatore generale) innovativi elementi di protezione dell’ambiente, con la partecipazione pubblica e il controllo degli effetti previsti – assicura Emilio Giudice – In città la drastica riduzione delle falde acquifere, i processi di desertificazione e l’inquinamento del suolo e delle acque sono ormai concetti risaputi e documentati che prefigurano una situazione di degrado da contrastare su tutti i livelli”. Il dibattito a distanza si è aperto alla vigilia della notizia sul possibile blocco dell’iter di approvazione del Prg per la mancata pubblicazione, di un estratto del relativo avviso, su un quotidiano a tiratura regionale. Il sindaco Angelo Fasulo, nel ricordare che il prossimo 15 giugno scade l’ultima proroga delle norme di salvaguardia, parla di atteggiamento pretestuoso da parte dell’assessorato regionale annunciando anche un ricorso per le vie legali.

Prg, chi ha ragione? Lo scorso anno, presso la riserva orientata del Lago Biviere, aveva fatto tappa il progetto promosso da “Life” e “Natura Leopoldia” sul ripristino degli habitat dunali nel paesaggio serricolo del golfo di Gela e la salvaguardia della vegetazione “Leopoldia gussonei”. Secondo Emilio Giudice, coordinatore della riserva del Biviere, “il Piano regolatore generale prende atto del degrado del territorio e punta l’attenzione sul verde agricolo dei siti Natura 2000 rendendolo oggetto di pianificazione. La procedura di Vas, col supporto delle osservazioni da noi avanzate – sottolinea – ha prodotto un articolato parere, stilato dagli uffici regionali, che promuove il risanamento delle coste e la riduzione dell’impatto antropico derivato dalle costruzioni e dagli impianti serricoli. Per il raggiungimento di questi obiettivi sarà vietata la realizzazione di nuovi pozzi e di nuove serre, prediligendo invece la ristrutturazione delle serre esistenti e la loro delocalizzazione. Tali indicazioni derivano dal Piano di Gestione delle aree Sic, dal progetto “Life + Leopoldia” e dal riconoscimento della “Rete Natura 2000” che interessa anche il territorio di Gela. Piani e azioni ufficiali, derivati da obiettivi comunitari che elevano il dibattito sulla gestione del territorio gelese e sulla protezione del paesaggio del golfo di Gela a livello europeo, proponendo interventi concreti di ripristino e protezione degli habitat e strumenti di promozione dei prodotti agricoli come il marchio di qualità paesaggistico ambientale”.

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