Approvata relazione fine mandato, dati e numeri sullo stato dell’ente: andrà alla Corte dei Conti

 
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Il sindaco Greco e gli assessori Faraci e Pizzardi

Gela. Cinquantacinque pagine per sintetizzare dati e numeri di cinque anni di sindacatura. E’ stata approvata la relazione di fine mandato, predisposta soprattutto dagli uffici tecnici del Comune e dal segretario generale Carolina Ferro, con le conclusioni del sindaco Lucio Greco che si appresta a lasciare il municipio (non si è ricandidato). Vengono toccati tutti gli aspetti, da quelli amministrativi agli elementi più strettamente finanziari. Questi cinque anni sono stati segnati, nella fase finale, dalla crisi finanziaria e dal disavanzo che hanno determinato la dichiarazione di dissesto. Una conclusione che necessiterà di un percorso obbligato, finalizzato ad un bilancio stabilmente riequilibrato, in attesa dell’insediamento della commissione straordinaria di liquidazione (si occuperà delle pendenze fino al 2021). Tra i passaggi maggiormente di rilievo sul piano dei numeri, quello che pone riscontri rispetto ai debiti fuori bilancio. Il passato ha infatti ingenerato una scia piuttosto lunga di pendenze da saldare e si calcola una soglia di debiti “in attesa di riconoscimento” pari a 39.559.570,30 euro.

Una massa comunque notevole per un Comune in dissesto. Sono tutte tappe che non potranno sfuggire alla nuova amministrazione. L’intera relazione di fine mandato sarà trasmessa alla Corte dei Conti per un vaglio ancora più approfondito, così come indicato nella delibera di approvazione e nel verbale del collegio dei revisori, che aveva richiesto delle integrazioni. Nelle conclusioni, l’avvocato Greco insiste sulle tante difficoltà amministrative e burocratiche affrontate, a partire da un deficit evidente di personale, fin troppo sottodimensionato. I concorsi per nuove assunzioni sarebbero essenziali anche se il dissesto rallenterà l’eventuale iter. Il sindaco ha indicato tutte le linee di finanziamento attivate e i progetti che sono partiti (compreso il maxi investimento sul gas “Argo-Cassiopea”). In quest’ultimo periodo, quasi esclusivamente quelli di “Qualità abitare”, oltre alle procedure per la gara destinata al secondo tratto del lungomare Federico II di Svevia. Per chi prenderà il posto dell’avvocato, si prospetta un impatto tutt’altro che facile da sostenere, tra ristrettezze di personale e impellenze finanziarie.

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