Il Tar non si esprime e in Raffineria gli investimenti tardano a partire

 
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Gela. “Senza un’immediata risposta da parte dei magistrati palermitani del Tar, rischiamo di fare ancora i conti con una situazione di stasi produttiva della fabbrica”.

Il segretario della Uiltec Silvio Ruggeri, così, teme che la controversia giudiziaria legata all’inasprimento delle misure di salvaguardia ambientali previste nell’autorizzazione rilasciata dai funzionari ministeriali per la fabbrica Eni di contrada Piana del Signore possa ulteriormente incidere sugli investimenti già annunciati dai dirigenti del gruppo.

Il ricorso presentato al tribunale amministrativo di Palermo contro il rafforzamento delle misure contenute nell’autorizzazione integrata continua a tenere con il fiato sospeso i sindacalisti che rappresentano i lavoratori del diretto della fabbrica. “Una cosa è certa – dice il segretario della Uiltec Silvio Ruggeri – una risposta dovrà arrivare prima possibile. In ballo, ci sono investimenti economici molto importanti ma, soprattutto, il futuro più prossimo della fabbrica. Al momento, siamo in uno stato di stand-by. Senza il verdetto dei giudici e senza chiarezza rispetto alle norme di salvaguardia da adottare non si può programmare nessun passo produttivo”. Per questa ragione, come già sottolineato dagli altri rappresentanti sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uil chimici, si attendono novità da Palermo e non solo. “Se non si fa in fretta – aggiunge Ruggeri – saremo costretti a fare i conti con lavoratori fermi in attesa di sapere quando potranno tornare a pieno regime”. Allo stato attuale, come confermato dallo stesso Silvio Ruggeri, i lavori di manutenzione all’interno della fabbrica di contrada Piana del Signore proseguono senza, però, riuscire a coinvolgere tutti gli operatori.

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