“Incarichi legali a professionisti vicini”, a giudizio anche Conti e l’ex sindaco La Rosa

 
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Gela. Per la procura gelese e per gli investigatori che se ne occuparono, ci sarebbero state pesanti anomalie nell’affidamento degli incarichi legali del Comune di Niscemi, almeno nel periodo dal 2012 e fino al 2017. Gli accertamenti furono condotti dopo l’inchiesta “Polis”, attraverso la commissione di accesso, che si insediò nell’estate di cinque anni fa. A riferirlo al collegio penale del tribunale di Gela, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, è stato il colonnello dei carabinieri Antonio De Rosa. L’attività iniziò dopo il provvedimento del prefetto. Nell’inchiesta “Polis”, per un presunto voto di scambio politico-mafioso, fu coinvolto l’ex sindaco Francesco La Rosa (difeso dall’avvocato Giuseppe D’Alessandro), assolto in primo grado. Proprio l’ex primo cittadino, l’attuale sindaco Massimiliano Conti, l’allora segretario generale Luigi Bronte e la funzionaria comunale Giovanna Blanco, sono a processo. Ci sarebbero stati diversi affidamenti, in violazione della disciplina in materia. “Venivano effettuati con provvedimenti direttamente del sindaco e non dirigenziali”, ha spiegato il colonnello. L’attività ispettiva si concluse a gennaio dell’anno successivo. Da quanto emerso, La Rosa avrebbe favorito nomine di legali a lui vicini, che fecero anche parte della compagine amministrativa. “Le nomine erano per soggetti vicini al sindaco”, ha precisato il testimone. Nel corso dell’esame si è fatto riferimento a bandi che vennero pubblicati ma poi revocati, per l’assenza di parametri invece previsti dalla disciplina in materia. Come ha precisato la difesa, fu Bronte che dispose di bloccarne uno, perché non avrebbe osservato i parametri previsti. Le anomalie negli affidamenti sono state sottolineate anche da un altro investigatore, che si occupò dell’indagine. “C’erano affidamenti anche a legali appena iscritti all’albo”, ha detto. Spesso si sarebbe trattato di professionisti vicini politicamente all’amministrazione comunale di turno.

I carabinieri hanno risposto alle domande del pm Mario Calabrese e delle difese (ci sono anche gli avvocati Francesco Spataro e Riccardo Incarbone). I legali degli imputati procederanno, ad ottobre, al controesame di uno dei carabinieri. Tutti gli imputati escludono irregolarità.

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