Inchiesta antidroga “Boomerang”, quattro indagati scarcerati: confermate misure a presunti capi

 
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Gela. Confermati i provvedimenti di custodia cautelare in carcere nei confronti di quelli che i pm della Dda di Caltanissetta e i carabinieri ritengono i veri organizzatori del giro di droga, scoperto con l’inchiesta “Boomerang”. Sono stati respinti i ricorsi presentati dalle difese di Giacomo Gerbino e Salvatore Gambino. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta hanno confermato le statuizioni del gip. Entrambi sono stati monitorati per mesi e l’attività di spaccio sarebbe stata condotta nonostante l’obbligo dei domiciliari imposto a Gerbino, già coinvolto nell’inchiesta “Malleus”. I difensori, gli avvocati Flavio Sinatra e Cristina Alfieri, hanno contestato quanto sostenuto nell’ordinanza di custodia cautelare, anche se per gli investigatori i due indagati avrebbero tenuto i rapporti anche con i fornitori catanesi e vittoriesi. L’affare principale sarebbe ruotato intorno alla cocaina e all’hashish. Provvedimento confermato pure per Bartolomeo Palmieri. Lasciano il carcere e saranno sottoposti agli arresti domiciliari, invece, Rocco Carfì (difeso dai legali Tommaso Vespo e Francesco Salsetta), Giuseppe Celona (rappresentato dall’avvocato Cristina Alfieri) e Gaetano Renna (difeso dall’avvocato Vittorio Giardino). I ricorsi sono stati parzialmente accolti e i legali attendono di valutare le motivazioni della decisione emessa dai giudici nisseni. Ordinanza annullata per Giuseppe Iapichello (difeso dall’avvocato Davide Limoncello), Emanuele Iapichello (difeso dall’avvocato Carmelo Tuccio), Carmelo Pelligra (rappresentato dall’avvocato Paola Carfì) e Salvatore Piva (difeso dall’avvocato Raffaela Nastasi).

Ritornano liberi e non avranno altre misure cautelari, in attesa che i pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta chiudano le indagini. I loro legali hanno sostenuto la totale estraneità ai fatti. Nelle scorse ore, sono stati trattati i ricorsi delle difese di Fortunato Vella, Giovanni Tumino, Salvatore Raniolo e Virgilio Terranova, ritenuti i collegamenti lungo l’asse Catania-Vittoria. Nei prossimi giorni, infine, toccherà ai legali di Salvatore Biundo (difeso dall’avvocato Salvo Macrì) e Gianfranco Vasile (con i legali Grazio Ferrara e Piergiorgio Oss). Per gli investigatori, il traffico di droga avrebbe assicurato al gruppo introiti non inferiori ai 35 mila euro al mese.

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