Ipab, altri undici indagati: per testamento a Tandurella coinvolto notaio Bartoli

 
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Gela. È ancora più ampia la lista degli indagati nella vicenda relativa alla gestione dell’Ipab “Aldisio” e non solo. Oltre all’ex presidente del Cda, don Giovanni Tandurella, all’ingegnere Renato Mauro e ai consiglieri comunali di FdI Salvatore Scerra e Sandra Bennici, sono altri undici i coinvolti, non raggiunti da misure. Tra questi, anche il notaio Andrea Bartoli e due sue diretti collaboratori. Per i pm della procura, attraverso l’attività professionale, avrebbe favorito don Tandurella, nel lascito testamentario di una donna, che concesse i suoi beni e somme per circa 312 mila euro. Secondo le accuse, la donna avrebbe voluto destinare tutto alla casa di riposo di Caposoprano, invece il testamento avrebbe fatto riferimento direttamente a don Tandurella. Bartoli è accusato di tentata truffa e falsità ideologica. La donna, dopo una iniziale difesa del sacerdote, iniziò a ravvedersi dichiarando ai carabinieri di voler cambiare al più presto il testamento e di essersi accorta del raggiro convinta di aver donato i beni alla casa di riposo e non alla persona fisica del parroco.

Nel luglio di due anni fa, furono revocati i lasciti. Secondo i pm della procura, Bartoli sarebbe stato un professionista di fiducia del prelato, che oggi sarà sentito dal gip. Bartoli e i due collaboratori, Rosario Moscato e Giovanni Tirrito, sono finiti negli atti dell’inchiesta in corso. I fatti risalgono principalmente all’estate di tre anni fa.

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