L’abbraccio a Monica: “La vita ti toglie pezzi di corpo e affetti. Ho vinto contro chi mi diceva poverina”

 
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Gela. “La vita, per quanto possa toglierci pezzi di corpo o affetti, non finisce. Io non ho vinto contro le mie avversarie ma con me stessa e contro le persone che dicevano “poverina”.

Monica Contrafatto, il caporalmaggiore Monica Contrafatto, medaglia di bronzo alle paraolimpiadi di Rio De Janeiro, è donna dalla tempra forte. Si concede al bagno di folla di telecamere e microfoni. Selfie con tutti. Gela l’ha sommersa del suo affetto. Le ha dimostrato quanto le vuole bene. Non c’era forse riuscita dopo il tragico evento del 2012 ma oggi è giorno di festa. Si concede a tutti: politici, studenti, giornalisti, semplici cittadini. Tutti vogliono una foto con lei. C’è il teatro Eschilo stracolmo.

I regali sono tanti. Dalla targa ricordo della Sesta commissione consiliare e servizi sociali, dall’amministrazione comunale presente con tutta la giunta e il consiglio comunale, e poi le sculture e le grafiche del maestro Leonardo Cumbo.

C’era il vice presidente del Cip (comitato italiano paraolimpico) Sandrino Porru, i ragazzi della Gela Sport , il vice prefetto Elisa Borbone tutti i club service e la fanfara dei Bersaglieri arrivata da Trapani. Emozionante il momento del video mesaggio del generale Mauro D’Ubaldi, comandante della Brigata Aosta.

“Vorrei dedicare la medaglia di bronzo delle paraolimpiadi alle persone che si trovano in un letto d’ospedale e dire loro che la vita continua e bisogna reagire. Il mio obiettivo? Scendere sotto il mio record ed avvicinarmi a Martina Caironi. L’essere gelese mi ha aiutato. Io sono patriottica, i siciliani sono testardi e io sono molto di pancia. Ha inciso molto sulla mia educazione la famiglia. Essere cresciuta a Gela è stato un valore aggiunto. Non sarei stata cosi altrimenti”. 

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